MASTRO: al di là della metA

“Perchè qualunque cosa possa succedere l’importante è sempre riuscire a dare un senso al dopo”

In stampa l’attesa autobiografia di Mastro, al secolo Marco Bottardi, “oste” conosciutissimo nel Garda e non solo, da dieci anni attivo nella lotta per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche nello sport agonistico dove ha raggiunto molti traguardi, dopo l’incidente che lo ha costretto in sedie a rotelle. Prossimamente online gli spot in streaming per annunciare gli appuntamenti live sia di presentazione che di “spettacolo nello spettacolo” con art director il Maestro amico Tt Castrini: con voci narratrici, tappeto sottofondo musicale…

Mastro, come ti è venuta l’idea di scrivere un’autobiografia?

Non avevo mai pensato di fare della mia storia un libro se non dopo essere stato spronato dall’amico Gianpietro Ghidini, presidente della associazione Ema Pesciolino Rosso, fondata da lui dopo la tragica morte del figlio Emanuele. Ci siamo conosciuti durante la mia attività di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado, nel tempo che ho deciso di dedicare ai giovani, compatibilmente con i miei puntuali ricoveri che avvengono oramai da dieci anni presso la Domus salutis di Brescia. In realtà sono stato spronato anche dai miei amici medici e dal personale infermieristico sanitario che  vedono in me un valore aggiunto atto a portare un segno di rinascita e di positività unito a forza e determinazione.

Sei empatico e diretto, hai trovato difficoltà ad affrontare la scrittura?

Difficoltà no, parlo di me stesso, della mia vita che sostanzialmente sono due dentro di una, non avrei mai pensato però di scrivere un mio libro autobiografico ma anche questo è dare un senso al dopo con l’intento di fare capire che a volte non ne vale davvero la pena

Quali sono i capitoli più significativi del tuo lavoro?

Domanda da dieci milioni di dollari … Però sostanzialmente è quando parlo della mia famiglia, papà e mamma che mi guardano dal cielo, e mio fratello Massimo, a cui dedico il libro, che quotidianamente mi vede combattere per i diritti costituzionali che riguardano l’abbattimento delle barriere architettoniche e mentali, per i diritti dei più deboli, ma soprattutto vede il proprio fratello in sedia a rotelle, un fratello che aveva davvero tutto ed ha saputo e, aggiungo, forse voluto, perdere tutto per affrontare una cosa più grande di lui, forse di tutti noi, ma non sarei il mastro se non ce la stessi facendo. Anche la sera dell’incidente, i soccorsi, il trasferimento nella notte di un’anonima notte, anonima per tanti ma non per me, il 19 aprile del 2010 non è male…

Quale messaggio vuoi lasciare ai tuoi lettori?

Qualsiasi cosa succeda nella vita, tutti noi abbiamo un prima e un dopo, l’importante è sempre riuscire a dare un senso al dopo, ricordando che per il mondo siete qualcuno ma per quel qualcuno siete il suo mondo, e che allora non ne vale davvero la pena, anche se a dire il vero, io su quel marciapiede sono rinato dando senso alla mia di seconda di vita, ma non sempre può andare così, perciò mi considero uno stronzo egoista sopravvissuto che ha capito ora di avere davvero tutto, dopo aver perso il tutto, riguadagnandoselo in una nuova veste più pulita, più sobria diciamo, meno sfocata.Mi rivolgo sia ai miei coetanei ma soprattutto al mondo degli adolescenti che ho conosciuto durante la mia attività di sensibilizzione in collaborazione con le numerose forze dell’ordine tramite gli interventi presso le scuole di ogni ordine e grado, dicendo loro che finire qui sopra non è un gioco, che tutto non è finito, ma che la rinascita non è proprio dietro l’angolo, ma soprattutto dico loro di usare il cervello tenendolo sempre acceso, dico loro di scegliere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, dicendo loro che io quella sera ho scelto di mettermi al volante della mia motocicletta con un tasso alcoolemico, la quotidianità, la stanchezza, la distrazione, e sebbene la bassa velocità e la vicinanza a casa erano irrisorie, la caduta non mi avrebbe dato scampo, provocandomi la frattura di 2 vertebre dorsali toraciche che mi avrebbero reso paraplegico per tutta la vita, nella mia seconda di vita. 

Il Libro ha ricevuto un riconoscimento nel Premio “I Concorso Letterario Emanuele Ghidini – Ema Il Pesciolino Rosso”

M E N Z I O N E   S P E C I A L E ” R  E  S  I  L  I  E  N  Z  A “

Motivazione: Una storia potente che fa nascere delle riflessioni sulla possibilità innata dell’essere umano di rinnovarsi e ricominciare soprattutto quando un passato pesante grava sulle spalle. La sua disabilità conseguente a comportamenti fuori dalle righe,diventa la molla per una Rinascita per se stesso e per gli altri. Il suo corpo funziona al 50%,ma il coraggio di resistere e trovare nuove motivazioni per andare avanti,è forte quanto il suo spirito.

Il libro inizia…

“E intanto la radio trasmette. Continua a trasmettere, giorno e notte. L’importante è ascoltare con il cuore, non solo con le orecchie, perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Perché a volte vale la pena fermarsi e riflettere, per poi parlare e ascoltare i pensieri, cercando qualcosa che è dentro di noi. Cibare la mente di ossigeno puro, nutrire il proprio corpo di buono, amare con l’Amore. Fare l’amore con quelle coccole fatte solo di baci, lenti sulla bocca e piccanti sul collo, dolci sulla pancia e lunghi sulla schiena. E poi quei morsi sulle labbra, con le mani che si cercano e si intrecciano, occhi dentro agli occhi e abbracci talmente stretti da diventare una cosa sola. I corpi incastrati con le anime in collisione, le carezze che diventano dolci, graffianti, infiniti istanti. I vestiti che si tolgono insieme alle paure, con quei baci che vincono le debolezze, cancellando i segni di una vita forse solo, fino a quel momento, sbagliata. Le dita sui corpi caldi, con le mani sul viso che bendano gli occhi per creare proibiti piaceri. E sentire tutto inalando i profumi del gioco. I cuori che iniziano a palpitare, i respiri che viaggiano allo stesso ritmo, i sorrisi fatti di risate sincere, dopo un po’ che non lo erano più.  Ora non resta che fare l’amore, senza vergogna, senza pudore, senza paura, perché l’amore è arte e noi ne siamo i capolavori.”

Marco Mastro Bottardi

Marco Bottardi, Desenzanese DOC, nasce il 20 luglio 1973. Rinasce il 19 aprile 2010 su un marciapiede.Questa è la sua sua storia. Quella di un uomo che ha dovuto perdere La sua metà per ritrovare la sua meta. Considerato nel suo “prima” un mito da emulare, oggi, nel suo “dopo” è un esempio da ammirare. Un esempio di “resilienza” che insegna a tutti il valore della vita e la forza dell’amore. Oste stimato e ristoratore affermato, muove i suoi primi passi a Desenzano del Garda in quello che, nel bene e nel male, è stato il suo mondo fatto di locali notturni, di duro lavoro e costante sacrificio, ma anche di eccessi che lo hanno portato sul baratro.

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Al di la’ della metA. di Marco Mastro Bottardi – 200 pp

prezzo di copertina 16,90 € di cui 2 euro destinati all’Associazione “Piccoli Campioni”.

Per prenotazioni e acquisto tel 347 1751844  E-mail  info@gardalagoaccessibile.it

Vai articolo originale: http://www.giornaledelgarda.info/mastro-al-di-la-della-meta/

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