In un drammatico episodio di violenza domestica avvenuto a Costa Volpino, Sara Centelleghe è stata uccisa a soli 18 anni con 11 colpi inferti da un paio di forbici, probabilmente mentre dormiva. Il suo aggressore, Jashan Deep Badhan, di 19 anni, è stato arrestato e si trova in carcere a Bergamo, accusato di omicidio. Nonostante le pesanti accuse, il giovane ha riferito agli inquirenti di aver agito sotto l’effetto dell’alcol e di essere entrato in casa della vittima senza una reale intenzione omicida, asserendo di aver trovato la porta d’ingresso aperta. Il movente di questo brutale omicidio resta però ancora sconosciuto, lasciando un vuoto profondo nelle vite dei familiari e delle persone vicine alla ragazza.
L’omicidio, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, si è consumato nel breve intervallo di tempo in cui Sara era rimasta da sola in casa: poco prima, infatti, si trovava in compagnia di un’amica, che era momentaneamente scesa per prendere qualcosa da un distributore automatico. È stato proprio in quei minuti che Badhan avrebbe approfittato per entrare, compiendo un gesto che sembra totalmente inspiegabile e premeditato nella sua efferatezza. Le ferite letali sono state inflitte direttamente al volto e al torace della giovane; i carabinieri e il sostituto procuratore Giampiero Golluccio hanno avviato un’indagine approfondita per far luce su ogni aspetto di questo delitto.
La scena del crimine e il ritrovamento del corpo
Sara è stata trovata priva di vita dall’amica, che è rientrata poco dopo mezzanotte e ha scoperto il corpo disteso in una pozza di sangue. Le grida disperate della giovane hanno allertato i vicini, i quali hanno subito chiamato i soccorsi. Un residente del palazzo ha tentato invano di rianimare Sara, ma le ferite riportate erano già troppo gravi. La giovane avrebbe compiuto 19 anni il prossimo 9 novembre.
Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno rintracciato Badhan nei pressi del palazzo, sporco di sangue e in evidente stato di shock. Secondo quanto emerso, il giovane avrebbe cercato di nascondersi nelle cantine dell’edificio dopo l’aggressione, mentre sul pavimento erano ancora evidenti le tracce di sangue che portavano all’appartamento della vittima. Questo dettaglio, unito ai racconti dei testimoni e ai rilievi scientifici effettuati sulla scena del crimine, ha portato a confermare in breve tempo la dinamica dell’omicidio e a fermare Badhan con l’accusa di omicidio volontario.
Movente ancora incerto: il contesto familiare e sociale
Le forze dell’ordine non hanno ancora chiarito le motivazioni dietro questo tragico atto, anche se le indagini continuano per capire eventuali dissapori o incomprensioni tra i due giovani. Sara viveva con la madre in Via Nazionale a Costa Volpino, una località sulle rive del lago d’Iseo, e sembrava avere una vita sociale normale per una ragazza della sua età. Nessun elemento, al momento, sembra indicare situazioni di pericolo imminente o avvisaglie di violenza nel rapporto con il vicino di casa.
Questo brutale omicidio ha scosso profondamente l’intera comunità di Costa Volpino, lasciando i conoscenti della giovane e i vicini in uno stato di incredulità e sgomento. Per ora, l’unica certezza è che Sara Centelleghe è stata vittima di un’aggressione feroce e inspiegabile, che ha bruscamente spezzato la sua vita e devastato quella dei suoi familiari. Le prossime fasi dell’indagine dovranno chiarire se ci sia stata premeditazione o se l’atto sia stato effettivamente influenzato da una condizione di alterazione psico-fisica, come dichiarato da Badhan.
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