Margy Beach per un anno ancora, «perché i lavori non possono cominciare domani», ma via tavolini e ombrelloni dei noleggiatori di barche dal lungolago, «e vediamo di fare in modo che il divieto venga rispettato». A promulgare diniego e assenso al noto stabilimento balneare del Lido Feltrinelli, è il Comune di Desenzano dietro richiesta dell’Autorità di bacino, ente cui sono in capo le concessioni (o le mancate concessioni) dei beni demaniali. E il sindaco Guido Malinverno commenta alcuni dei più recenti atti promulgati su questo capitolo dall’Autorità, ma a seguito di parere del Comune: appunto l’assenso fornito alla concessione del Lido Feltrinelli e il diniego formulato invece ai tre noleggiatori di imbarcazioni che trovano spazio ormai da anni sul lungolago Battisti, in zona piazza Matteotti e ponte alla veneziana.
Un anno in più
Sulla concessione prolungata di un anno a Margy Beach, il sindaco spende poche parole: «L’area sarà interessata dal cantiere per il secondo lotto della riqualificazione del lungolago (il primo, al Desenzanino, è già stato ultimato, ndr), ma il cantiere non partirà questo autunno, bensì a ottobre 2023, per cui non c’è stato alcun problema nel rinnovare la concessione di un anno ancora». Con gran soddisfazione dei tanti che il Lido Feltrinelli lo frequentano da anni: ormai è praticamente un’istituzione, dato che la Margy Beach è presente ormai da un quarto di secolo. Tre no secchi, invece, l’Amministrazione comunale (e subito dopo l’Autorità di bacino) li ha formulati alle richieste di altrettanti noleggiatori di barche: quelli che affacciano sul porto Pontili.
In buona sostanza, chiedevano di poter posizionare al solito un tavolino e un ombrellone sul lungolago, per poter accogliere clienti e potenziali tali. «No» per la sicurezza. Spiega il perché del diniego il sindaco Malinverno: «Si tratta di un no che torniamo a ribadire, perché già formulato anche l’anno scorso, ma di fatto mai rispettato.
Il problema si presenta principalmente quando il traffico sul lungolago è aperto: rappresentano un pericolo non solo per gli altri, ma anche per loro stessi perché sono a ridosso della carreggiata dove transitano i veicoli. Se si aggiunge che in circostanze non così rare si registrano file di persone in piedi in attesa del proprio turno nei pressi di questi tavolini, si capisce che il problema è di sicurezza».
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