L’esito dell’autopsia indirizzerà l’indagine. Attualmente aperta senza ipotesi di reato. Ma sulla morte del giovane Samuele Freddi, 20enne di Manerba, si allarga l’ombra di una presunta lite precedente di qualche ora al decesso.
I carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo stanno ricostruendo le ultime ore di vita del 20enne, morto sabato notte nell’abitazione dove viveva a Manerba del Garda con i genitori. Durante la serata era finito al Pronto soccorso dell’ospedale di Gavardo spiegando di essere caduto e di aver subìto un colpo alla testa. Aveva poi deciso di firmare le dimissioni ed era tornato a casa. Improvviso il malore, inutile l’arrivo dei soccorritori chiamati dal padre, il pittore Francesco Freddi, molto conosciuto sul Garda. Gli inquirenti stanno ascoltando gli amici di Samuele Freddi e alcuni di loro avrebbero raccontato di una lite che il 20enne avrebbe avuto con altri due coetanei. «Non particolarmente violenta» riferisce qualcuno. Altri raccontano addirittura che durante il litigio sia spuntata una chiave inglese. Voci sulle quali le forze dell’ordine stanno facendo chiarezza.
Non ci sono indagati e nelle prossime ore il pm titolare dell’inchiesta conferirà l’incarico ad un consulente per eseguire l’autopsia e stabilire le cause del decesso. Qualora si scoprisse che il decesso è dovuto ad un’emorragia cerebrale compatibile con un colpo alla testa, il quadro cambierebbe diametralmente rispetto a quello attuale.
La morte di un ragazzo così giovane fa evidentemente molto rumore e ora tutto il paese è in attesa che sia fatta chiarezza: «In tanti hanno chiesto anche a me – spiega il sindaco di Manerba Flaviano Mattiotti -: mille domande, mille storie e mille supposizioni diverse. Speriamo che le indagini facciano presto il loro corso e che la tragedia, già di per sé così inattesa e dolorosa, non si tramuti in qualcosa di addirittura più serio». Il paese, vive ore di lutto. «La famiglia di Samuele è molto conosciuta, lui stesso lo era: un bravo ragazzo. La sua morte ha colpito duramente la comunità, che si è stretta attorno ai suoi familiari. La perdita di questo giovane ci ha toccato nel profondo, realmente».
Ha collaborato Alice Scalfi
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