Rispondo all'invito di Paolo che lo chiede esplicitamente e ci provo a dire cosa trovo straordinario nella musica di Mahler e perchè mi sta "prendendo" così tanto. Non sono un musicologo, e nemmeno un musicista ma un grande appassionato che trova nella musica non solo la bellezza e il piacere dell'ascolto ma anche un racconto di chi siamo e di dove si aprano le nostre possibilità.
Ecco qui, al volo una serie delle mie riflessioni,
Di certo Mahler rappresenta una pietra miliare nella storia della musica perchè è "l'anello di congiunzione" tra la musica romantica dell'800 e tutto ciò che verrà dopo e in questo senso lo sentiamo così moderno e attuale: è lui che ha aperto la strada a suoni, ad atmosfere che oggi ci sono familiari.
La sua orchestra è possente, più di qualsiasi altra in precedenza, per la terza sinfonia l'organico è il triplo (!!!) di quella che Beethoven ha previsto per la sua nona. L'ottava sinfonia è della la "sinfonia dei mille" perchè prevede addirittura circa mille (in realtà 800) musicisti e coristi in scena:chissà cosa avrebbe fatto se avesse avuto le amplificazioni da stadio di oggi.
Colpisce quindi la potenza di suono della sua musica, la forza emotiva che lo rende così moderno (Guardate lo spezzone su YouTube in cui Bernstein dirige il finale della seconda sinfonia, guardate lasua faccia), ed è sempre musica che non si può ascoltare distrattamente, facendo i mestieri di casa, Mahler premia chi si siede in poltrona e ascolta con dedizione e, se potete permettervelo, ascoltarlo con lo stereo palla è roba da Pink Floyd.
All'inzio appare strana, a volte fastidiosa, (io ho fatto molta fatica aad accettare le parti cantate prese dai suoi Lead per scoprire pian piano la loro straordinaria bellezza) ma per i suoi primi ascoltatori il fastidio non era meno grande: nella sua musica ci sono bande di paese, musica gitana, campanacci di mucche, musica yiddish, danze kletzmer, suoni stridenti, strumenti inesistenti (il grande martello del destino nella sesta sinfonia). Nelle sue sinfonie c'è sempre il contrasto tra il tragico e il grottesco, una dolcezza infinita quando parla d'amore, una grande tristezza quando parla del dolore di vivere, una pacatezza sublime quando accetta la morte.
In pillole le sue grandi "rivoluzioni" .
– L'uso dell'orchestra non solo per la dimensione ma per l'utilizzo quasi individuale degli strumenti per cui ogni singolo dettaglio conta
– Il fatto di raccontare sè stesso, la sua vita, le sue riflessioni (alla fine nella nona sinfonia, la sua morte), nessuno prima di lui aveva fatto della sinfonia un'opera quasi psicanalitica in cui il soggetto, l'eroe, è il compositore stesso, che si mette a nudo di fronte al pubblico.
– La ricerca sonora, che dopo di lui diventerà fatto comune, per cui i sui strumenti sono sempre un "racconto" e in fondo le sue sinfonie sono un racconto, ci dicono qualcosa di lui, dei suoi turbamenti, delle sue paure e delle sue risposte
– Nelle sue sinfonie inserisce per intero brani che aveva già composto come Lead, canzoni diremmo oggi, che il pubblico conosceva e sapeva cosa volessero dire. Immaginate un Battiato o un Cocciante che costruiscono una sinfonia inserendo e riorchestrando brani che ci sono già nelle nostre orecchie. Mai nessuno lo aveva fatto prima di lui.
– La rottura degli schemi classici della sinfonia e della "forma sonata" per creare opere in cui il racconto e la musica prevalgono sul vincolo dello schema (la terza sinfonia è stata a lungo la sinfonia più lunga della storia sul Guinness dei primati)
– Il suo grande senso del futuro, il sapere che la sua musica avrebbe raccontato il mondo com'è in essenza non solo al suo pubblico del tempo ma a quello che sarebbe venuto poi. Proprio Abbado in un'intervista nota che Mahler disse "ah se potessi dare la prima della mia terza sinfonia cinquant'anni dopo la mia morte!" e in realtà ora che ne sono passati 100 molti la stanno appena scoprendo.
_ Le sue sinfonie sono TOTALI, c'è dentro TUTTO, perchè lui credeva che una sinfonia dovesse essere proprio come il mondo e contenere tutto e per il suo scopo tutto serviva senza pregiudizi. Ecco quindi le orchestrine, i campanacci, le danze, i suoni stridenti, i violini con gli archetti suonati dalla parte del legno.
Ascoltando alcuni brani delle sue opere, chi non lo conosce, dice immediatamente "Ah questa la conosco, è la colonna sonora di Guerre Stellari!" (sperimentato di persona due volte) infatti le sue sinfonie essendo dei racconti potrebbero essere benissimo delle colonne sonore e tanti compositori hanno preso a piene mani per farne musica da film (ascoltare l'adagietto della quinta sinfonia, già usato da Visconti in Morte a Venezia, e pensare a Morricone in La Leggenda del Pianista sull'Oceano, è tutt'uno).
Ascoltando l'orchestra giovanile venezuelana diretta da Dudamel o da Abbado aiuta a capire che questa musica pur trattando temi profondi, a volte lugubri, è di una freschezza e di una giovinezza sbalorditiva. Io fare magliette con la sua faccia e le darei a tutti gli adolescenti musicisti perchè abbiano lo stesso coraggio di andare controcorrente come fece lui, di non piegarsi alla banalità del tempo anche quando ascoltare il metallico sembra controcorrente e ribelle ma in realtà non lo è.
Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2010/12/mahler-riflessioni-1-.html