Non nasce sotto i migliori auspici il lavoro preparatorio per le manifestazioni del 150esimo dell’Unità d’Italia, in calendario nel 2011. Apprendo dalla stampa locale che ieri a San Martino, sui luoghi di una battaglia che fu decisiva nella lotta per un’Italia unita, si è svolto un incontro della Commissione della Provincia per programmare le celebrazioni. Proprio dove molti hanno dato la vita per quanto oggi abbiamo, qualcuno si è permesso di non considerare l’Unità d’Italia come qualcosa da festeggiare.
Si legge che c’è chi ha cominciato a disquisire di federalismo, di riscrittura di quel momento storico, manifestando «perplessità sulle celebrazioni». Fuori luogo anche il pragmatismo di Piona che ha buttato la discussione sul profitto che ne trae l’economia del posto, «Lo scorso anno, senza strafare, abbiamo registrato 13 mila presenze a San Martino – ha detto Piona».
L’Unità d’Italia non è una ricorrenza per far soldi, ma una ricorrenza da celebrare per la nostra identità nazionale. Qualcuno dice sia retorica, io ritengo che chi non sa guardare da dove arriva, fa poca strada…
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