La mia amica Barbara mi ha sgridato, perchè sono poco attiva sul blog ultimamente. Ha ragione, niente da dire. Fattostà che passo dei periodi così, durante i quali ho più bisogno di assorbire che di esternare. Succede, di solito, proprio nei periodi più intensi, perchè non riesco a seguire un solo pensiero, ma me ne saltano in testa a decine, tutti incompiuti. Il Berlusca, la situazione dell’Italia, la morte di Jobs, la crisi mondiale. Se ci sono giorni nei quali mi vien voglia di comunicare il mio pensiero, le mie sensazioni, altre volte tutti questi stimoli mi atterriscono: ma uno da che parte comincia? L’unica cosa che mi viene in mente guardando lo schermo stamattina è la domanda che mi ha posto Mauro Mori qualche giorno fa. Mi trovavo ad una cena di compleanno di un mio grande amico virtuale, Pablo Paolo Peretti, penna frequentatrice di forum sul Corriere.it, cittadino del mondo, poeta ed uomo ricco di energia – non di quella che ti fa scalare le montagne, ma di quella che ti fa ridere, che ti fa venire voglia di sapere di più, di viaggiare, di creare contatti virtuali, per poi abbaterli con un abbraccio vero. Insomma, l’altra sera, dopo anni di conoscenza virtuale, ci siamo finalmente incontrati, nella mia Milano (è inutile che me la sputtaniate sempre, io amo Milano incondizionatamente), un’amica accogliente ha messo a disposizione la propria casa perchè il nostro esule in Danimarca potesse riunire qualche amico intorno ad un tavolo, con buon cibo e buona compagnia a fare da corollario. E’ stata una serata veramente piacevole, raccolta in un bell’appartamento con vista sulle guglie del Duomo, le chiacchiare si sono susseguite con un piacevole scorrere di discorsi personali (ma tu chi sei, cosa fai, da dove vieni, come conosci Pablo, …), dai quali si partiva per tangenti più universali (il design, la poesia, l’editoria,…). Molti dei presenti si sono conosciuti proprio grazie ad internet e la loro frequentazione resta soprattutto virtuale. Certo, vedendosi di persona si scoprono cose magari sorprendenti sul nostro amico di penna, certi profili non combaciano e deludono, altri ne escono arricchiti, altri corrispondono esattamente alla percezione che se ne aveva da dietro lo schermo: è stato così per me e Pablo, nessuna spiacevole sorpresa, solo un amico diverso, espressione di un mondo diverso, nel quale ci si conosce anche in modi poco tradizionali. Faceva parte di questa simpatica compagnia, dicevo, Mauro Mori, con la bella compagna Giovanna – una coppia di quelle che vorresti essere, trendy al punto giusto, perchè lo sono, non perchè ci fanno, belli, intelligenti ed interessanti. Chissà cosa direbbero di questa mia descrizione… Mauro è un affermato scultore, le cui opere fanno anche parte del mercato del design, anche se ultimamente lui preferisce dedicarsi alla scultura in purezza. E’ un creativo di quelli veri, con accanto una donna, sua manager, evidentemente altrettanto in gamba. Non due fanfaroni come me, tante chiacchiere, poca sostanza – loro le loro idee le concentrano al punto giusto da farle fruttare. Nonostante Mauro sia evidentemente un uomo di oggi e, per certi versi, anche di domani, il suo rapporto con internet, e particolarmente con facebook, è piuttosto distante – da quanto ho capito non per snobismo, ma per disinteresse. E mi chiedeva: ma perchè facebook? Eh, bella domanda Mauro, perchè? E perchè un blog? Pablo, con la sua solita diplomazia, ha dichiarato che il blog è espressione di un ego accentratore Che potrebbe indubbiamente essere, ma non solo. Il blog, come facebook, sono per me, alquanto banalmente, un modo di comunicare, che si avvale della tecnologia odierna. Sul blog metto me ed aspetto voi, sperando di riuscire ad interagire sempre di più. Su facebook mi piace fare esperienza della gente che si esprime – ecco Mauro, questa è la mia risposta. Poi certo che è un’espressione limitata da certi aspetti, la distanza in primis, ma è anche incoraggiata da altri, in alcuni casi dagli stessi. E’ una delle espressioni dell’oggi, è uno strumento, mi piace, m’incuriosisce, mi insegna, mi fa compagnia. E poi se non ho voglia non lo apro. Perchè io, nonostante mi piaccia, non mi basto, non tutti i giorni – e non tutti i giorni posso uscire ed incontrare le persone faccia a faccia. E se un filo, teso qui sul blog o là su fb, viene afferrato da qualcuno e passato di mano in mano, di tastiera in tastiera, da schermo a schermo… mi piace! E voi? Perchè siete qui? A parte la telefonata noiosa del fornitore logorroico, alla quale non riuscite a sopravvivere a meno di cazzeggiare online nel frattempo, perchè siete qui? Perchè ci piace incontrarci anche virtualmente? Perchè si può, credo io. Non si deve, ma così facendo ci si taglia fuori da una parte dell’espressione odierna, basta saperlo, basta scegliere. Internet ci apre mondi e modi, ognuno può trovare il proprio canale: per dire, io a Twitter non riesco ad affezionarmi… e meno male, almeno quello!!! E voi, che rapporto avete col web? Vi infastidisce, ma lo subite per necessità o lo amate spasmodicamente? Vi arricchisce? Vi regala storie? Regalatele anche a noi XXX
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