È stato chiaro il direttore generale di Asst del Garda Carmelo Scarcella: «In nessun modo l’ospedale di Desenzano verrà ridimensionato: avrà anzi un ulteriore sviluppo, ma servono risorse e iniziative forti per rivitalizzarlo. Ci riusciremo». L’annuncio è giunto nel corso dell’incontro organizzato dal gruppo Sanità della sezione locale del Partito democratico, che sull’onda delle preoccupazioni montate per un paventato ridimensionamento della struttura, ha invitato a palazzo Todeschini Scarcella e l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Almeno 350 persone hanno assistito all’incontro moderato dalla giornalista del Giornale di Brescia Anna Della Moretta. Al tavolo per le conclusioni anche il consigliere regionale Gianantonio Girelli; in platea sindaci e amministratori locali, ma pure l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli e la vice presidente della commissione Sanità Simona Tironi.
Scarcella ha rappresentato «Desenzano per quel che è oggi: luci e ombre». Ombre soprattutto riferite al problema del personale: «Tema critico. In dieci mesi, undici figure sono andate via. Per le sostituzioni molte procedure concorsuali sono state aperte: 16 chiuse, dodici in itinere».
Come superare la fase di stallo? Con una serie di azioni: potenziamento del pronto soccorso dal punto di vista strutturale, tecnologico e del personale, e della pneumologia istituendo quattro posti monitorizzati per la gestione dei pazienti critici; aggiunta di 15 posti di degenza di comunità e creazione di una «stroke unit», con almeno quattro posti letto per gestire gli ictus, cosa che accrescerebbe la connotazione di Desenzano quale ospedale orientato all’emergenza-urgenza; riorganizzazione dell’area chirurgica per livelli di intensità, creando anche una week surgery. E lavorare in rete: per otorinolaringoiatria, tre specialisti non potevano garantire il funzionamento del reparto e si è pensato alla creazione di un’unica struttura con Manerbio. Stessa cosa per la chirurgia senologica: confluita in chirurgia generale, l’intento è proseguire con una Breast unit aziendale. Futuro.
Per l’assessore Gallera è fattibile: «Nel 2019 abbiamo concesso 300 milioni per l’edilizia sanitaria, undici per l’ospedale di Lonato. Per Desenzano le risorse ci sono: daremo macchinari per far sì che le persone vogliano lavorare qui con il massimo delle tecnologie (investiti 623 mila euro per questo capitolo dall’insediamento della nuova direzione, ed è stato proposto l’acquisto di una risonanza magnetica da 1,3 milioni, ndr). Nonostante le difficoltà, continuiamo a rafforzare i nostri presidi per offrire massima qualità». Per il consigliere regionale Girelli «sono state date indicazioni precise. Alcune stanno in piedi, altre hanno bisogno di supporto». Appuntamento tra un anno per fare il punto.
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