L’ospedale di Desenzano non si sposta. i cittadini si ribellano e formano un comitato

La notizia dell’ipotesi dell’abbandono dell’attuale edificio Ospedale di Desenzano posto in posizione panoramica sul Montecroce  desta molta apprensione fra residenti e ospiti del basso Garda. Nasce un comitato cittadino che intende rapportarsi con le istituzioni per tutelare l’edificio e migliorarne i servizi.


Lunedi 19 settembre a Desenzano del Garda si è riunita l’adunanza dei promotori per costituire un comitato cittadino finalizzato alla tutela dell’Ospedale di Desenzano sul Montecroce. Seppur non pubblicizzata, la serata ha visto una grandissima partecipazione di pubblico arrivato tramite passaparola.

Il Coordinamento del Comitato, rappresentato in qualità di portavoce da Giusi Sacco, ha presentato ad un pubblico attento e numeroso un programma scaturito in vari incontri in cui si evidenzia la posizione apartitica del gruppo, che si dichiara trasversale alle varie correnti politiche che  negli ultimi mesi stanno affrontando il tema dell’abbandono dell’Ospedale di Desenzano, per la realizzazione di una nuova costosa struttura, di minore capienza, in una zona di tutela ambientale. 

È intervenuto di seguito Sergio Salodini, ex infermiere, attivo in vari comitati ambientalisti, che ha elencato gli interrogativi e gravi dubbi suscitati dal progetto del nuovo ospedale. Daniela Carassai ha poi approfondito vari aspetti legali e tecnici che rivelano varie contraddizioni. Il progetto di Regione Lombardia, motivato dalla necessità di adeguamento dell’edificio a recenti nuovi parametri di sicurezza, non avrebbe considerato l’eventuale ristrutturazione o adeguamento alla nuova normativa, bensì avrebbe deciso l’abbandono dell’edificio in posizione panoramica vista lago, ipotizzando altra destinazione d’uso non dichiarata, e proponendo la realizzazione di  una nuova struttura nella zona dell’attuale campo sportivo. I numerosi limiti di tale decisione, annunciata nel 2021 da Letizia Moratti, allora vicepresidente Regione Lombardia, hanno risvegliato l’attenzione dei residenti a Desenzano e nei paesi del basso Garda che usufruiscono dell’importante servizio pubblico, essenziale anche nella stagione turistica, che vede decuplicare il numero dei potenziali fruitori. Per i desenzanesi l’Ospedale di Montecroce ha anche un valore morale, sentimentale e simbolico, in quanto lascito testamentario, destinato alla realizzazione di una struttura sanitaria e da sempre è considerato un dono ed una grande risorsa per la cittadina. 

D’altro canto il problema della Sanità Pubblica, la carenza di strutture e personale, la progressiva privatizzazione dei servizi, sono temi nazionali, che vanno ben oltre i confini del territorio gardesano, così come il timore di speculazioni a danno di comunità e territorio. Fra il pubblico interventi notevoli di medici ex dirigenti sanitari fra cui il dott.Giorgio Fezzardi e il dott. Angelo Benedetti che hanno invitato ad unirsi sia come cittadini che come istituzioni per non far calare dall’alto una decisione che non rispetta l’interesse del territorio e dei cittadini. Gigi Bertagna è intervenuto ricordando la nascita dell’ospedale con il sindaco Fondrieschi e la collaborazione attiva di grandi medici quali Tovena, Zaccherini, De Gasperini che ben avevano valutato il terreno ereditato dall’ospedale

in cui NON  posizionare servizi data la conformazione paludosa dei terreni a valle del Montecroce. Lino Bertagna ha sollevato dubbi sullo spostamento dei delicati macchinari ospedalieri. Tosadori, consigliere della casa di riposo, ha parlato della ristrutturazione attuale della Pia Opera e dello studio antisismico che ha portato la fondazione Sant’Angela Merici a mettere l’edificio a norma in presenza di oltre un centinaio di ospiti. La Dott. Annamaria Damiano ha parlato di “arroganza del potere” che fa cio che vuole senza scrupoli mentre  il vero investimento non è sui muri ma sul personale. “Fino agli anni 90 c’era la ricerca di professionisti di qualita poi si è verificato uno svuotamento di personale per fare una scatola vuota senza contratti adeguati e numero di operatori necessari ad un buon funzionamento”. Fra il pubblico Vittorio Francoli, membro da anni di un’associazione per la ricerca sul cancro attiva presso l’Ospedale di Montecroce, ha segnalato il degrado e la poca lungimiranza nell’assunzione del personale e ha dichiarato “la missione era chiara: svuotare Desenzano e riempire l’ospedale di Manerbio. L unica cosa che interessa ira è prendere il vecchio ospedale da privatizzare. Del nuovo ospedale e dei contenuti non si interessano affatto.” Ha poi citato l’esperienza del centro Raphael a Rivoltella in cui il Comune era intervenuto ponendo vincoli e quindi anche qui potrebbe esprimere dissenso o comunque prendere posizione. Dal pubblico si è chiesto incontro in piazza malvezzi, sit in in regione, e altre azioni popolari. In vari interventi si è parlato degli ospedali dismessi e sostituiti con strutture di riabilitazione private.

Sulla base dei tanti dubbi e motivazioni il comitato, per salvare la struttura attuale e investire per migliorare i servizi, ha lanciato un appello di partecipazione, attraverso una raccolta firme, da presentare agli enti preposti e far sentire la propria voce. Gli aggiornamenti sulla pagina fb Comitato Ospedale Desenzano. A breve il Comitato terrà una conferenza stampa per fornire approfondimenti. Per contatti mail: comitatoospedaledesenzano@gmail.com

Comitato Ospedale Montecroce documento 1


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