«Ti aspettavamo qui», si legge nel telegramma spedito da Gabriele d’Annunzio all’irredentista fiumano Riccardo Gigante nel 1921.
Parole che ora assumono un significato profetico. L’arca del mausoleo del Vittoriale che il poeta volle destinare a Gigante, stretto collaboratore del Vate durante la Reggenza italiana del Carnaro, non rimarrà più vuota.
È una storia che fa riaffiorare fantasmi del passato quella…
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