“L’Inno svelato” è il tema conduttore di un pomeriggio in Dogana Veneta a cura di Michele D’Andrea, incentrato sulla scoperta a tutto campo del Canto degli Italiani, il nostro Inno nazionale. Prima della “chiacchierata assai briosa sull’Inno di Mameli” al monumento ai caduti, attiguo alla Dogana Veneta ci sarà una breve cerimonia di deposizione di fiori in ricordo di tutti i caduti. Nelle vicinanze sarà collocato un cannone storico che in contemporanea sparerà alcuni colpi a salve. La manifestazione è curata dalla Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia di Lazise, costituitasi sessanta anni fa, nel 1959 per precisione , e che in questa giornata festeggia l’importante anniversario. Il primo presidente fu Guido Rossi della Donzella. Alla iniziativa collabora il Comune di Lazise.
“Gli italiani non conoscono il loro inno nazionale ed è uno degli inni nazionali più interessanti del panorama internazionale – spiega il presidente degli Artiglieri Giampaolo Sartori – ed è sovente suonato male, lontano dalla visione originaria che Michele Novaro compose nel 1847. Ecco perché abbiamo inteso chiamare a darci spiegazioni, motivazioni storiche, ed anche novità sull’Inno uno dei più affermati conoscitori della questione: Michele D’Andrea. E’ stato un dirigente del Quirinale e si occupa di storia e di cerimoniale e di musica Risorgimentale. E’ quindi un esperto a tutto campo.”
L’inno svelato è un forziere di aneddoti, curiosità e sorprese. La morte di Goffredo Mameli apre uno squarcio sulla durezza della guerra dell’Ottocento che nei libri di storia non è mai trattata ma che testimonia il coraggio dei giovanissimi volontari che andarono a combattere per la libertà d’Italia.
“Nei cinquanta secondi della prima strofa – afferma D’Andrea – c’è tutto il nostro Risorgimento. E’ rubricato come una marcetta e spesso avvertito come un brano leggero, ma non è così. E’ il nostro Inno.”
Alla celebrazione dei sessanta anni della fondazione della sezione degli Artiglieri d’Italia di Lazise ci sarà anche il neo presidente nazionale generale Pierluigi Genta che consegnerà alcuni attestati d’Onore agli artiglieri.
Verrà inoltre consegnata una somma all’Associazione AMO Baldo-Garda di Bardolino proveniente dal ricavato della vendita del libro dell’artigliere Carlo Gelmetti: Diario di Guerra, pubblicato l’anno scorso a cura dell’Associazione lacisiense.
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