Ieri sera torndando a casa dalla quotidiana passeggiata con Enrica e Pietro, ho alzato il naso all’insù sperando di vedere il cielo stellato. Invece niente. Le stelle non si vedevano.
Anche il Garda soffre di inquinamento luminoso.
Mi è capitato di trovare, di ritorno in aereo da Roma, una sera senza nuvole. L’italia dall’alto era tutto un punto luminoso. Sembrava quasi ci fosse una dorsale luminosa che univa Roma a Verona. E’ stato desolante accorgersi di quanta energia buttiamo tutti i giorni.
Nel 1996 (o 2001? non ricordo) per l’Ulivo avevamo candidato sulla zona Garda un ex Senatore che aveva presentato una proposta di legge che mirava a far dichiarare la volta celeste come patrimonio della Nazione.
Gli chiesi perchè spendesse il tempo a scrivere proposte di legge così stupide. Mi rispose che tutelando la volta celeste si imponeva il legislatore a emanare leggi sul risparmio energetico legato all’illuminazione pubblica e non solo. Una legge che imponesse il risparmio non aveva nessuna possibilità di passare, una che tutelasse la volta celeste si.
Capii da quella volta che, in politica, per ottenere un risultato non sempre bisogna seguire la strada principale. A volte bisogna lavorare di fianco, a volte bisogna far finta di non lavorare. A volte conviene rimandare a tempi migliori.
P.S. Quel senatore poi non è stato eletto e la sua proposta chissà dov’è andata a finire.
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