L’assessore al Turismo spiega il divieto al transito alle bici sul Lungo Lago Garda

Da L’arena.

FOTO in basso AMATO.



Garda. Da un paio di settimane nel centro di Garda è stato posto
il divieto di circolazione per le biciclette. Su lungolago Regina
Adelaide, da largo Pisanello, dove si trovano i giardini del palazzo
congressi, fino a piazza San Carlo, (attracco traghetti) e vie centrali
sotto la Gardesana, non si può pedalare, ma solo condurre la bici a
mano. Un divieto di circolazione vero e proprio, con sanzione di 78
euro, che ha sollevato molte proteste di cittadini e turisti.
Ma il
divieto ha già i giorni contati: l’assessore al turismo che ha voluto i
cartelli, Paolo Salier, ha già promesso la modifica. Spiega: «Sono
intervenuto perché il lungolago è diventato uno slalom di biciclette,
che spesso sfrecciano in mezzo alla folla creando pericolo. Non abbiamo
ancora emesso un’ordinanza, quindi non é sanzionabile chi pedala sulla
bici, ma è invitato a scendere. Abbiamo aspettato a fare l’ordinanza
proprio per sperimentare la situazione: non un divieto vero e proprio,
bensì come invito alla prudenza».
I cartelli affissi però nella
forma sono veri divieti di transito, come quelli per le auto. Sulla
passeggiata lungo il lago da Bardolino a Garda si trovano cartelli
diversi, che indicano di andare a passo d’uomo; in centro a Bardolino
invitano a «condurre la bicicletta a mano nella zona pedonale».
Cartelli sottoposti quindi anche a sanzioni diverse (36 euro per non
aver condotto a mano) e diversi per il codice della strada da un
divieto di circolazione, che deve essere correlato da un’ordinanza
municipale.
«Tanti ciclisti, soprattutto col rampichino, che vengono
dalle ciclabili da Torri o da Bardolino, attraversano Garda sul
lungolago. Mi sono giunte segnalazioni da famiglie con bambini e da
anziani che devono fare attenzione a non essere investiti. Non vogliamo
però disincentivare l’uso della bicicletta, bensì educare al senso
civico», precisa l’assessore, che ora passerà al “piano B”. «Mi sono
reso conto raccogliendo le proteste dei cittadini – ma c’è anche chi è
d’accordo con la limitazione – che forse è eccessivo porre il divieto
da inizio lungolago e che sarebbe sufficiente farlo partire dal bar La
Losa fino all’hotel Vittoria, prima dei giardini San Carlo, nella zona
più critica, limitandolo a poche centinaia di metri». Anche sul periodo
di applicazione, Salier promette: «Il transito con la bici a mano sarà
solo per l’estate». Con buona pace di tutti. Infatti era bastato porsi
davanti al cartello e chiedere ai tanti ciclisti che transitavano
nonostante il divieto cosa ne pensassero, per raccogliere testimonianze
tra le più infuocate. In molti amano percorrere in bici la riva del
lago da Lazise o Bardolino, tutti i giorni, per arrivare sino a punta
San Vigilio, fermandosi a bere un caffè o mangiare un gelato in centro
a Garda. C’è chi ha detto che con il divieto andranno altrove.

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