Da due settimane sto frequentando un corso di apnea.
Erano anni che ne ero attratta, e stavolta mi sono decisa.
Volete sapere perché proprio apnea?
Perché quando nuoto adoro la fase della partenza, la spinta iniziale che per qualche metro mi fa avanzare sott’acqua, nel silenzio totale, per qualche attimo parte di un elemento così potente.
Il silenzio. La pace. Il non pensare a nulla se non all’essere lì. Controllare il mio respiro.
E così voglio imparare ad immergermi, vincere la paura, superare questo mio limite e sentirmi bene, serena, sicura anche a qualche metro di profondità.
Lontana da tutto. Sola con la mia forza, il mio coraggio, la mia curiosità.
Umberto Pelizzari, uno dei più grandi apneisti italiani, dice:
quando ti immergi con le bombole ti guardi intorno,
quando ti immergi in apnea ti guardi dentro.
E per concludere, e smorzare i toni di questo post così mocciano, aggiungo questo: io non ho un animo competitivo, non voglio vincere gare o lanciarmi in imprese assurde.
Ma per ora un record personale l’ho già battuto: dopo quasi due ore consecutive in piscina, appena fuori sono corsa in bagno ed ho fatto la pipì più lunga che vescica umana possa concepire.
Qui ci metto un video di una “sirena”, dura solo 45 secondi.
Per farvi capire di cosa sto parlando. Di apnea intendo, mica di pipì, eh.
Io lo guarderei in loop.
Vai articolo originale: http://www.lapaoly.net/2008/apnea-silenzio-pipi/