La Tav scalda il Consiglio di Desenzano dentro e fuori l’aula

Fuori (ma anche dentro) il presidio, dentro il punto sulla situazione: Tav all’ordine del giorno in Consiglio comunale lunedì sera a Desenzano, con due interrogazioni presentate da Pd (sull’Osservatorio grandi infrastrutture) e 5 Stelle (sui rapporti con Cepav Due).

Per il Coordinamento No Tav Brescia Verona si è trattato «dell’ennesimo teatrino della politica»: un attivista, sdegnato, è uscito dalla sala di propria volontà dopo che il presidente del Consiglio comunale Rino Polloni ne aveva chiesto l’allontanamento alla Polizia locale. «Condivido la durezza nei confronti di quest’opera», ha commentato il sindaco Guido Malinverno, ricordando che «il nostro ricorso passerà in giudicato l’8 ottobre. E con Cepav Due – rispondendo a Spiller – non c’è rapporto: li ho ricevuti per cortesia una sola volta».

Per quanto riguarda invece l’Osservatorio, nonostante il consigliere del Partito Democratico Maurizio Maffi (peraltro censurato dalla maggioranza per essersi rivolto con i termini «fascista» a Polloni e «idraulico» al consigliere Giovita Girelli nel corso del consiglio comunale del 25 settembre) l’abbia definito «una bella sfilza di intenzioni», per il presidente Polloni è invece pronto per cominciare a lavorare. Primo tema potrebbe essere la «stazione del Garda», per la quale ha richiesto una serie di accessi agli atti. Un ulteriore aggiornamento l’ha dato anche il sindaco Guido Malinverno: quasi tutti i circa cento espropriandi avrebbero raggiunto con Cepav Due accordi bonari.

 

 

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