Quest’anno ho deciso di installare un impianto fotovoltaico da 3 Kw perfettamente integrato sul tetto della mia abitazione.
O meglio, avevo deciso!
Due giorni fa infatti la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Brescia, Cremona e Mantova mi ha risposto bocciando il mio progetto. Argh!!!
Facciamo un passo indietro. Dopo alcuni investimenti fatti negli anni passati sul risparmio energetico della mia abitazione, quest’anno decido di installare un impianto fotovoltaico domestico.
In questo modo penso di dare il mio piccolo contributo per il bene dell’ambiente e dell’Italia, attraverso la produzione di energia pulita, diminuendo la dipendenza dalle fonti fossili, ma anche egoisticamente perché il fotovoltaico con le agevolazioni disponibili è un discreto investimento.
Essendo San Felice del Benaco (così come tutta l’area costiera del lago di Garda) un’area a tutela paesaggistica ai sensi del DM 18/03/1967, ho avviato la regolare pratica edilizia con un amico architetto. Tale pratica è stata gestita e approvata velocemente e con grande disponibilità dalla commissione paesaggistica e dall’ufficio tecnico del Comune di San Felice del Benaco, il quale l’ha poi inviata alla Soprintendenza per le necessarie valutazioni.
Due giorni fa mi è arrivata la raccomandata con il parere contrario della Soprintendenza. Per chi fosse interessato penso possa essere “istruttivo” leggere la risposta della Soprintendenza.
Io non sono un tecnico, ma tralasciando il “dedalo” di norme, normettine e regolamenti citati con cui tutelarsi, provo a parafrasare a mio modo, con grande semplificazione e imprecisioni (di cui mi scuso sin da ora con la Soprintendenza), il “succo” di quanto leggo:
Sul Garda negli anni passati si è costruito in modo architettonicamente “variegato” e sparso al di fuori dei centri storici, per cui a questo punto l’elemento paesaggistico unificante da tutelare sono i tetti in cotto rossi. Pertanto i pannelli fotovoltaici hanno un colore e una forma che non ci piace perché interrompono i classici tetti rossi.
Tralascio la polemica su chi ha autorizzato lo scempio edilizio gardesano. Tralascio anche quanto i pannelli possano costituire un canone estetico moderno, come avviene nel nord-Europa.
Tralascio alcune inesattezze sull’analisi della mia specifica situazione e in particolare sulla percezione della mia abitazione.
Ieri sera però, passeggiando vedo queste installazioni di pannelli su abitazioni nel raggio di 100 metri da casa mia, che non solo non mi disturbano, ma anzi sono molto lieto siano state autorizzate, e per cui sono grato ai proprietari per la loro sensibilità e visione:
Mi chiedo: ma non è stata la stessa Soprintendenza ad autorizzarli? Ma quanta percentuale c’è di base normativa e di soggettività nelle decisioni della Soprintendenza?
Perché la decisione è così difforme da quella della commissione paesaggistica del Comune di San Felice del Benaco? Non hanno forse valutato anche loro sulla base della normativa?
Ho parlato con vari tecnici (ingegneri, geometri, architetti) prima di intraprendere questa pratica, e tutti mi hanno ripetuto che non erano in grado di prevedere le decisioni della Soprintendenza.
Da profano mi pare incomprensibile: ma le decisioni non hanno basi normative e/o regolamentari? Nel caso come si fa a non riuscire a prevedere l’esito delle decisioni della Soprintendenza?
A questo punto, anche se non amo fare polemica, me ne si perdoni solo una piccola: la Soprintendenza che ha negato i miei pannelli perché il tratto identificativo della nostra zona sono i tetti in cotto rosso, è la stessa che ad esempio ha autorizzato l’impressionante sbancamento della collina a Gardone Riviera, proprio sopra il Vittoriale degli Italiani, per la costruzione di Villa Eden (ovviamente senza tetti rossi, anzi, con tetti piatti), che non mi pare proprio in stile con la zona, con le conseguenti polemiche di questo periodo?
Stavo anche riflettendo che in questo periodo di crisi il mio piccolo impianto avrebbe dato lavoro ad alcune ditte e artigiani della zona; vanno anche in quest’ottica le decisioni del Governo di proroga degli incentivi.
L’Europa nel suo pacchetto clima-energia si è inoltre posta l’obbiettivo 20/20/20: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili.
Quello delle Soprintendenze che bocciano il fotovoltaico con apparente notevole grado di soggettività è un annoso e diffuso problema in tutta Italia, anche dovuto alla poca chiarezza normativa.
Io ritengo che sia giunto il momento che il Governo Italiano (o la Regione Lombardia) prenda una chiara posizione sulla strategicità del fotovoltaico, e risolva definitivamente questo problema, con un decreto (o una legge regionale) che definisca chiari e, perchè no, stringenti parametri di installazione, rimanendo entro i quali anche in zona a tutela paesaggistica sia possibile procedere con l’installazione di impianti fotovoltaici domestici (entro i 3 KW) con una semplice comunicazione di inizio attività, così come accade nelle zone non soggette a tutela paesaggistica, ovvero a 2 km da casa mia.
Riflettendo su questa situazione che giudico assurda e fuori dal nostro tempo, mi sono venute in mente le parole di Jovanotti alla Repubblica delle idee, il quale raccontava di aver suonato negli Stati Uniti in pub molto vitali ma che spesso avevano bagni e altro fuori norma, mentre in Italia abbiamo molti locali con bellissimi bagni a norma, ma totalmente morti, in quanto i gestori rinunciano a far suonare o ad organizzare eventi culturali per le opprimenti normative, per la SIAE, ecc.
Ecco, cara Soprintendenza, hai vinto tu: continuerai ad avere un bellissimo tetto in cotto rosso sopra casa mia …
… mentre è il nostro Paese a perdere e lentamente affonda sotto il peso di una cieca burocrazia!
P.S. (1) – Chiedo sin da ora perdono per lo sfogo e le piccole intemperanze che solitamente non mi appartengono.
P.S. (2) – Ovviamente pubblicherò qualunque replica a queste mie osservazioni.
P.S. (3) – Visto che la vicenda ha avuto degli sviluppi, consiglio di leggere anche:
- Fotovoltaico: la Soprintendenza fa politica senza averne titolo?
(26 luglio 2013)
Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2013/06/18/la-soprintendenza-boccia-il-fotovoltaico-norma-o-soggettivita/