Per le elezioni amministrative c'è grande fermento a Desenzano soprattutto perchè ci sono ben dieci (!!!) candidati sindaco e 13 liste (fino ad ora) che si presentano a sostegno.
In fondo una prova di democrazia partecipata e attiva perchè vuol dire che più di duecento cittadini sono coinvolti direttamente avendo accettato la candidatura a consigliere comuncale e, dato che servono circa duecento firme di presentazione per ogni lista, altri 2600 sono coinvolti indirettamente.
C'è un aspetto di questo fermento che stona e che mi irrita. La legge stabilisce che la raccolta delle firme vada fatta alla presenza di un consigliere comunale o provinciale o regionale o da un cancelliere del tribunale o da un funzionario comunale per comprovare l'autenticità della firma e la lista deve essere completa dei nomi per permettere a chi firma di approvare con cognizione la lista che con la sua firma sostiene.
Ho saputo da fonti diverse che girano fogli in bianco in cui la gente viene invitata a firmare (la completiamo noi dopo) o candidati che vanno di casa in casa a raccogliere le firme senza consigliere comunale (è giù in macchina che aspetta). Insomma un assaggio di cialtroneria di chi poi nei programmi parla di "legalità e trasparenza", nelle conferenze di "rigore e rispetto delle norme", nei manifesti di "onestà e rettitudine".
La legalità è un concetto scomodo, se la si vuole perseguire non si può adattare alle proprie esigenze, non la si può sospendere quando il gioco si fa difficile come fanno i bambini con i vari "arimo", "arimortis", "bandus" e via dicendo.
La nuova politica, ammesso che la si voglia mettere in atto per davvero, comincia da qui.
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