Finita l’estate, mentre ripesco dall’armadio i maglioni pesanti e dalla scarpiera gli stivali, decido che è anche tempo di mettere a nanna il mio mezzo a due ruote.
E così inforco lo scooter e vado a portarlo al negozio di mio fratello, che lo ospita tutti gli inverni nel suo garage.
O meglio… Diciamo che doveva andare così.
Non avevo fatto i conti col solito destino cinico e baro.
Inforco lo scooter e vedo accendersi la spia del carburante. Che faccio? Sarebbe sufficiente per arrivare da mio fratello, ma poi in primavera, quando dovrò riprenderlo sarà a secco, magari di domenica, con i benzinai chiusi, magari in sciopero, magari il petrolio costerà il doppio, magari chennesò, massì dai vado a fargli 3 euri di benzina, che si sa mai. Il benzinaio è pure di strada. Apro la sella ed il ragazzo viene a servirmi. Mmh, che muscoli, ma non divaghiamo. Faccio benzina, pago, rimetto il portafoglio nella borsa, la ricaccio sotto la sella, la chiudo e sono pronta a ripartire.
Ed ecco che l’imprevedibile è.già.successo.
Com’è quella cosa del battito d’ali di una farfalla in Asia? Appunto. In una frazione di secondo e con la sola imposizione delle mani (e la contestuale disconnessione del cervello) ho cambiato il corso degli eventi… della mia serata: HO CHIUSO LE CHIAVI DELLO SCOOTER DENTRO LO SCOOTER!!! Nel sotto-sella, sì, cosa ti ridi?
Guardo il tipo con aria affranta (mmmh, che muscoli, però… ehm) e senza vergogna gli rivelo il mio terribile segreto: sono una demente. Ed ho chiuso le chiavi dentro. Chiedo se lui gentilmente riesce ad aprirlo, con modi leciti od illeciti non importa, e lui ci prova, disponibile, ma nulla. Ok, gli dico, te lo lascio qui e faccio un salto a casa, abito vicino, prendo le chiavi di scorta e torno. Un momento… ed io come ci entro in casa? Le chiavi sono nella borsa, sotto la sella, obviously. Tranquilla, ho il piano B. Ho sempre il piano B. Vado da mio fratello che di solito ha un altro mazzo di chiavi di casa mia in negozio. Oddio, è vero che un mese fa gli ho detto di portarsele a casa, ma con tutto quel che ha sempre da fare si sarà dimenticato. Le avrà di certo in negozio.
Secondo voi? Non se ne era dimenticato. Le chiavi sono dunque a 15 km da lì.
Ma io ho il piano C. Eheh, ve lo sareste mai aspettati? Chiamo mia madre, altra detentrice di mazzo di chiavi di casa mia (mi conoscono). Lei mi dice che non è in casa, sta andando in ospedale a trovare una cugggina, però le chiavi sono a casa. Bene. 10 km da lì, sempre meglio di 15. Mio fratello dice che mi accompagna (perchè anche le chiavi della mia auto sono nella borsa sotto la sella, insieme a tutto il resto della mia vita ivi compreso telefono e caramelline gommose della blogfest). Stiamo per partire quando mia madre mi richiama. Si è accorta che le chiavi di casa mia le ha lei in borsa. E lei sta andando in ospedale. Ovvero Lontano. Comincio a cercare le telecamere di Candid Camera. Ripieghiamo sulla variante del piano B, il B-bis: andiamo a casa di mio fratello, non c’è altra soluzione.
Poi tutto il resto fila incredibilmente liscio: evidentemente il burattinaio che si è divertito ad ingarbugliare le trame della mia serata non si divertiva più: trovare le chiavi di casa nonché quelle di scorta dello scooter è stato un gioco da ragazzi. Recuperato il mezzo e ringraziato con un sorriso. E’ passata solo un’ora e mezza.
Nel frattempo il benzinaio (muscoli, cof-cof) si sarà fatto grasse risate alle mie spalle… ed io ho pensato che era ora di aggiornare il blog. Perché io lo so che voi avrete parole di conforto per me. Sempre a patto che abbiate letto fin qui, o stoici che non siete altro.
Vai articolo originale: http://www.lapaoly.net/2008/la-frazione-di-secondo/