LA CORTE DEI CONTI ANALIZZA LA GE.PA.

Era l’ottobre 2010 quando la sezione Lombarda della Corte dei Conti affidava ad un documento di 21 pagine l’analisi della “Gestione Patrimonio ge.pa.”, società interamente pubblica con amministratore unico nella persona di Maurizio Ferrari. L’indagine è partita dopo le perdite d’esercizio degli anni 2007/2008 ed evidenzia criticità sulla gestione della società partecipata.
Riporto un primo stralcio qui sotto e il documento integrale è raggiungibile dal collegamento in fondo a questo articolo.

“Venendo all’analisi dello statuto societario, si osserva che l’oggetto sociale ivi descritto, oltre ad attività sicuramente in linea con i descritti parametri di legge (art. 2 comma 2 lett. a, b, c) presenta alcune attività in patente contrasto con il dettato normativo. In primo luogo, si registra l’esorbitante ampiezza dell’oggetto sociale che spazia fra i più disparati settori della vita economica dall’immobiliare, al tempo libero, dal marketing territoriale all’organizzazione e gestione di corsi di formazione; dalla gestione di farmacia alla commercializzazione di prodotti di uso veterinario e di parafarmacia, ovvero alla gestione di servizi di carattere socio-sanitari (come attesta la modifica statutaria del 15 dicembre 2009).

In secondo luogo, si riscontra che la società può compiere operazioni mobiliari, immobiliari anche per conto terzi di beni non esclusivamente del comune di Sirmione, ma anche di altri enti appartenenti a privati. Le predette locuzioni, ad avviso della Sezione, sono il sintomo di una non ponderata trasposizione ad una società in house dello statuto e dell’atto costitutivo di una società a responsabilità limitata costituita da capitale privato, pretermettendo la puntale verifica inerente la peculiarità della partecipazione pubblica nello schema societario. Verifica che, si badi bene, ben poteva essere compiuta all’atto di costituzione della società, senza dover giungere allo stato attuale, in cui occorre sedersi di nuovo innanzi al notaio ed affrontare gli evitabili ed ulteriori costi per la modifica dell’oggetto sociale.

Le attività indicate nello Statuto della GE.PA. Sirmione s.r.l. nei termini sopra indicati si riferiscono a gestioni imprenditoriali pure, a carattere eminentemente lucrativo o aleatorio, ben oltre l’attività strumentale alle necessità istituzionali dell’ente pubblico o di servizio pubblico a rilevanza economica ed appaiono del tutto prive di riferimento sostanziale all’interesse comunale e alla tutela del territorio locale. Si deve rimarcare, ancora una volta, che la vastità degli ambiti gestori entro cui potenzialmente potrebbe estrinsecarsi la concreta attività della GE.PA. un’anomalia di fondo. finalità e gli intendimenti di un imprenditore privato, allorché si determina ad iniziare un’attività commerciale.  In tale evenienza è buona regola predisporre un atto costitutivo ed uno statuto con oggetto sociale assai ampio, al fine di non limitare la capacità d’agire della società e di non dover affrontare le spese notarili di modifica dell’atto costitutivo per ricomprendere nell’alveo sociale attività o facoltà non previste.”

Se poi si ha riguardo all’andamento della gestione, la società si qualifica quale mero centro di costo che non ha tuttora generato ricchezza, ma ha in compenso indebitato se stessa e il comune di riferimento con oneri finanziari difficilmente sostenibili in conseguenza dell’acquisto in leasing di immobili da cedere in locazione commerciale o per l’acquisto della scuola elementare già di proprietà comunale, il cui mutuo è stato garantito con fidejussione dell’ente.”

leggi il documento intero qui

Vai articolo originale: http://andreavolpi.blogspot.com/2013/08/la-corte-dei-conti-analizza-la-gepa.html

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