La chiusura della filiale della Banca d’Italia a Brescia ha sollevato perplessità in diversi ambiti, inclusi quelli legati alla giustizia. “La presenza di una filiale di Banca d’Italia a Brescia garantiva senza dubbio una sorveglianza più diretta su eventuali transazioni bancarie illecite” afferma il procuratore generale Guido Rispoli, commentando la notizia con preoccupazione.
Un colpo per il territorio bresciano?
Quando si considera l’importanza di Brescia come uno dei centri industriali più rilevanti d’Italia, la domanda sorge spontanea: la chiusura della filiale rappresenta una sconfitta per la città? “In termini di lotta al crimine economico e finanziario, non dovrebbero esserci ripercussioni immediate” continua Rispoli, spiegando che il sistema anti-riciclaggio, regolato dal Decreto Legislativo 231/2001, fa capo all’UIF (Unità di Informazione Finanziaria) con sede a Roma. Tuttavia, rimane il fatto che il contrasto alla criminalità organizzata oggi si fonda sempre più sull’intercettazione e la confisca dei profitti illeciti, rendendo essenziale la vigilanza a livello territoriale.
Brescia e il rischio di operazioni sospette
Un elemento critico da non trascurare è che Brescia è stata recentemente indicata come la quinta provincia italiana per numero di operazioni sospette legate alla criminalità organizzata. Il venir meno di un presidio come quello di Bankitalia potrebbe avere ripercussioni sulla capacità di controllo? “L’istituto svolgeva un ruolo di vigilanza importante sulle banche locali” sottolinea Rispoli, aggiungendo che senza una presenza fisica sul territorio, si rischia una perdita in termini di efficacia della sorveglianza.
Intercettare e confiscare i proventi illeciti è fondamentale, soprattutto dove tali fondi vengono reinvestiti. Brescia, con la sua vasta rete di imprese, è una delle aree più esposte in Europa al fenomeno della “mimetizzazione” dei capitali illeciti. “Una maggiore presenza di controllo, come quella garantita dalla filiale di Banca d’Italia, rappresentava un deterrente fondamentale. Più occhi sono puntati sul territorio, meglio è” conclude Rispoli, ribadendo che il contrasto alla criminalità organizzata passa per la riduzione della sua ricchezza.
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