Trovo strana la posizione di quelli che chiedono i tagli alla politica. Non trovo sbagliato che si portino in un ordine di misura adeguato al resto del mondo e che si introduca maggiore trasparenza. Anzi. È però particolare, e forse anche sintomatico di qualcosa che andrebbe approfondito, che si pretenda che i politici facciano un primo passo simbolico, ben sapendo che sarebbe solo un gesto simbolico e non utile al bene del Paese.
Ammettiamo anche che i parlamentari percepissero 1000€ al mese e che perdano tutti i privilegi del mondo. Online si trovano ovunque cifre calcolate su non si sa che base ma che nei casi migliori ridurrebbero l’aggravio sui contribuenti in maniera relativamente ridotta. Sarebbe un gesto simbolico, utile a far mandare giù altri provvedimenti più sostanziali e senz’altro più pesanti ma necessari (ovvero, senza alternative). E se questo gesto simbolico avvenisse per proposta del Governo o del Parlamento allora avrebbe senso, ma se viene richiesto dai cittadini, pur sapendo che non serve a nulla, allora che senso ha?
Se ha tutti noi è chiaro che ulteriori sacrifici a breve termine vanno fatti e che non ci sono alternative, perché stiamo ancora a discutere? Capisco la Camusso e compagnia bella che sono convinti che essere sindacalista significhi andare controcorrente sempre e ad ogni costo guardando agli interessi particolari di una unica categoria di persone, e che ci siano alcuni partiti che del populismo facciano la loro bandiera. Ma i cittadini, che dovrebbero avere a cuore il destino del paese, non si accorgono che combattere una battaglia che comunque vada a finire non porterebbe alcun vantaggio è solo un spreco di energie?
È un po’ come se, di fronte a uno tsunami inevitabile capace di distruggere ogni abitazione, la Protezione civile andasse di casa in casa a distribuire secchi e spugne per asciugare i salotti anziché portare in salvo donne e bambini. Un bel gesto simbolico, ma completamente inutile.
Forse dovrebbero fare finalmente questi tagli, così poi la gente potrà iniziare a pensare alle cose importanti, a maturare come elettrice/elettore, senza lasciarsi abbindolare alle prossime elezioni da chi dirà qualche buffonata antipolitica.
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