La bellezza

MeditaX05 Uno dei temi su cui ho dialogato con Alfonso è quello della "bellezza", sostenendo che nell'animo di chi è spinto all'innovazione c'è un desiderio di bellezza, quasi una certezza che il nuovo risponda a un ordine che è intrinsecamente "bello".

Stimolato da queste riflessioni mi soffermavo oggi lungo il cammino per cercare la bellezza che ci circonda, quella a cui non diamo peso, quella che apparentemente non vediamo ma che non sfugge al nostro "occhio interno". (tutte le immagini sono su Flickr)

Guardavo i riverberi dell'acqua imprigionata nel ghiaccio, i pezzzettini di corteccia o gli aghi di pino, sigillati come insetti nell'ambra e trovavo affascinante il gioco che la luce faceva semplicemente spostando lo sguardo da un lato all'altro.

MeditaX01 Anche dove la neve non è più immacolata, lungo la strada dove gli spruzzi delle auto l'hanno sporcata di fango, la bellezza emerge come un giglio sul letame: basta guardare stringendo il campo, escludere il superfluo e cercarla, la bellezza è lì, nascosta agli occhi frettolosi ma ben disposta verso chi la desidera trovare.

E' un discorso scomodo, che imbarazza molti: ma che c'entra la bellezza con la tecnologia?

Vuoi dire che un computer deve essere bello? Stai parlando del packaging? Stai dicendo che una pagina web deve essere ben disegnata?

MeditaX04 Ovvio che sì, ma la bellezza è qualcosa che va oltre l'estetica e la forma.Oggi trovavo una bellezza anche in oggetti casuali, giustapposti senza un senso estetico, spesso dal caso, quasi sempre da chi cercava una funzione e non una forma ma diventavano belli proprio nella loro normalità.

E' la bellezza, quella profonda, quella che ti giunge al cuore attraverso gli occhi, quella che lascia l'estetica per puntare al "sub-lime" a quel punto che è appena sotto il limite massimo di percezione e che spesso ti commuove tanto che sei costretto a tirare un respiro per reggerne l'ondata. E quanti respiri abbiamo fatto oggi, tra rocce innevate e raggi di sole tra i rami.

MeditaX03 Quando la tecnologia punta solo alla funzione e non asseconda l'estetica nè ricerca la bellezza, il risultato è spesso paradossale e ridicolo, patetico addirittura.

Come il ghiaccio che si è aperto un varchio nel secchio così è difficile ingabbiare la bellezza pensando di non doverla assecondare.

Io sono sicuro di essere bellezza nella bellezza del mondo, perchè sento di essere parte e non estraneo a quanto mi sta intorno. Sono certo che la vita sia bellezza, bellezza di abbracci, non solo di oggetti, bellezza di dialogo tra ciò che c'è in me e le stelle.

MeditaX11 A molti non piacerà questo mio modo di pensare, lo giudicherà tra l'enfatico e lo snob, me lo diceva Alfonso, ma guarda caso tutti gli innovatori che ho conosciuto e ammirato (e lui non fa eccezione), non solo hanno un profondo senso per la bellezza immediata (dalla musica, alla fotografia) ma sono di certo animati da valori ben più alti che non il semplice meccanicismo quando vedono nell'innovazione il modo per rendere migliore il mondo.

Ne ho la prova nel compiacimento che ho sempre letto sul loro volto quando mi raccontavano del mondo futuro, quel sorriso estatico e sicuro di sé mi faceva sempre venire in mente un passaggio della Bibbia che al termine della creazione dice "And he saw that it was good".

MeditaX08 Ho fatto un sacco di foto al ghiaccio oggi, il ghiaccio in fondo è acqua che muta continuamente il suo stato e mi pare sia un eccellente terreno per permettere alla bellezza del mondo di manifestarsi.

E' bellezza in movimento, dinamica come la vita, più veloce del mutare di una roccia e più lenta di una foglia che cade. Ma è un movimento con un tempo lentissimo che lo fa diventare la fotografia di un'istante in cui il mondo che si rinnova nel "panta rei" del suo scorrere continuo.

Dovunque girassi lo sguardo vedevo segni di mutamento cristallizzato quasi che la natura li avesse fotografati per me in modo che io non dovessi fare altro sforzo che raccoglierli con l'iPhone.

Mentre scrivo queste note per non perderne traccia, ascolto la nona sinfonia di Mahler, una bellezza struggente, "sub-lime", in cui nella prima parte racconta la bellezza del mondo con accordi e modulazioni dolcissime per poi arrivare alla fine ad una lentezza quasi impossibile e a una evanescenza che racconta il punto in cui la vita passa da uno stato all'altro, finisce quella terrena e inizia l'aldià.

MeditaX12 Come in questa lastra di ghiaccio che ricopriva una roccia in cui non c'è un netto passaggio da un colore all'altro eppure ci sono tutti, dove il ghiaccio è sospeso tra il solidificarsi ulteriormente e il ritornare allo stato liquido per via di quel raggio di sole che lo sta scaldando.

Sì, userò la metafora della musica ancora molte volte per dire ciò che penso perchè c'è in lei la stessa dinamica bellezza che ho visto oggi, che chiede agli innovatori di avere il coraggio di ricercarla per essere il raggio di sole che la sbloccherà dalla temporanea prigionia del freddo meccanicismo.

 

 

Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2011/01/la-bellezza.html

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