Ci sono voluti sei anni, tre mesi e un giorno, ma eccoli i funerali di Enzo Baldoni. Ora il giornalista freelance e pubblicitario ucciso in Iraq nell’agosto 2004 è sepolto nel paesino umbro dov’era cresciuto, sotto una lapide a forma di balena (animale a cui aveva intitolato la sua agenzia di pubblicità, scherzando sulla propria mole), e intorno un paio di allegre girandole che girano. E una frase di Marguerite Yourcenar che finisce così: “Talvolta dico tra me e me che ho avuto la buona vita di un cane al sole con varie risse e qualche osso da rodere”. Una tomba allegra, com’era allegro, e in perenne ricerca di cose nuove da scoprire e conoscere, Baldoni, che a questa sua curiosità ha sacrificato anche la propria vita, ucciso da un gruppo di fanatici islamici al ritorno da una missione di aiuto alla città di Najaf, dilaniata dalla guerra civile del dopo-Saddam.
Ci sono voluti sei anni ma ieri Enzo ha ritrovato il suo meritato riposo. Grazie Enzo per tutto quello che hai fatto per noi.
Un’ultima cosa, non ci hai ancora detto se c’era figa a Baghdad !
Vabbè ce lo racconterai quando ci rivedremo.
Ciao Enzo!
Foto: cuoridipietra.net
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