Quanto sta accadendo in Iran è impressionante ma è soprattutto impressionante la battaglia tra censura e informazione che circola in rete: Twitter, blogs, foto, filmati, c’è una "storia in diretta" che i carriarmati e gli omicidi non fermano.
Grazie al suggerimento di Mantellini seguo questo Friendfeed e ripenso alle rivolte popolari, da Budapest a Praga a Piazza Tien An Men in cui il resoconto ufficiale viene sostituito dalle immagini dei giornalisti e ora della gente. Certo anche questo potrebbe essere "un falso", non si sa se quello che vediamo in rete sia vero o meno ma l’intreccio delle voci e delle fonti ci aiuta ad avere un’immagine diversa da quella ufficiale.
Guardando i video su YouTube si nota che la gente corre ma cerca di documentare con i telefonini e anche qui l’insieme fa la forza della nuova comunicazione partecipata, per ognuno che riescono a censurare ne passano centro tra le maglie della rete.
Non so se la repressione vincerà nel breve termine, ma il mondo vede e sa, e come diceva una vecchia canzone dei Chicago che usava come base le voci dei manifestanti alla Convenzione Democratica del ’68 "The whole world is watching…"
Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2009/06/iran-e-la-rete.html