Saranno le indagini dei carabinieri e dei tecnici della medicina del lavoro a stabilire se ad uccidere l’operaio di 37 anni, Marcello Fusi, rimasto schiacciato da un carrello elevatore in una azienda agricola di Bedizzole, sia stato un guasto del macchinario oppure un errore in fase di manovra.
Quello che purtroppo è stato immediatamente evidente è che per l’operaio non c’è stato nulla da fare: la piattaforma gli ha schiacciato il torace contro il tetto della stalla ed è morto sul colpo
Marcello Fusi era originario di Alfianello. Aveva cominciato a frequentare Milzano per lavoro, operaio dell’azienda Lely Center, che ha sede proprio in paese. Ma poi in paese aveva trovato l’amore: «Marcello stava iniziando a costruire la propria vita – racconta il sindaco, Massimo Giustiziero -. La sua perdita colpisce pesantemente la nostra comunità».
Crescendo, si era trasferito a Bagnolo Mella, ma dodici anni fa, nel 2010, aveva deciso di spostarsi di nuovo, a Milzano stavolta, per essere più vicino al luogo di lavoro: la ditta per cui lavorava, la Lely, si occupa della fornitura di trattori e macchinari alle aziende agricole. Milzano negli anni è diventato il paese del suo cuore. In paese aveva conosciuto quella che poi è diventata la sua ragazza. Con lei da pochissimo era riuscito a fare «il salto»: i due avevano appena comprato casa, a Seniga, e lì si erano trasferiti. Avevano formato la loro piccola famiglia. Non avevano però abbandonato Milzano: «Conoscevo Marcello personalmente – racconta il primo cittadino -. Era un bravissimo ragazzo. Continuava a frequentare il paese ed era contentissimo della casa che aveva appena comprato. L’ho visto l’ultima volta meno di un mese fa, mi ha raccontato di quanto fosse felice».
La sua vita si è spezzata ieri, mentre era alle prese con un macchinario che chissà quante volte avrà manovrato: Marcello era un operaio esperto. I funerali saranno celebrati domani, sabato, alle 15 a Milzano.
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