Alla fine anche il governo indonesiano ha ceduto alla pressione delle organizzazioni animaliste e di quella parte di popolazione contraria alla pesca di squali e mante istituendo nelle proprie acque un vero e proprio santuario per mante giganti e squali all’interno del quale è assolutamente vietato pescare queste specie che rischiano seriamente di estinguersi per causa dell’uomo.
Si tratta di un’ampia zona all’interno del cosiddetto “Triangolo dei Coralli”, un paradiso della biodiversità marina chiamato anche con il più suggestivo pseudonimo di “Amazzonia dell’Oceano”.
E’ infatti noto che le popolazioni asiatiche, tra cui sicuramente quella indonesiana e quella cinese, fanno largo consumo e commercio di mante e squali apprezzati oltre che per le loro carni anche per le presunte qualità terapeutiche delle loro pinne utilizzate in zuppe e altri infusi medicali.
Il cambio di rotta si deve probabilmente al fatto che il governo indonesiano ha capito che le mante sono molto più redditizie da vive che da morte essendo, insieme agli squali, una grossa fonte redditizia per il settore turistico subacqueo proveniente da ogni parte del mondo. Uno studio dello scorso anno ha infatti valutato il valore di una manta viva intorno al milione di dollari, valore indiscutibilmente molto più alto del suo corrispettivo commerciale, proprio per la sua capacità di attrarre turisti disposti a pagare per poter nuotare con questi straordinario e aggraziato animale.
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