Questa volta a documentare la mattanza è l’agenzia investigativa ambientale britannica Ecostorm che per mezzo del giornalista Jim Wickens, mossosi sotto copertura, è riuscita a documentare il massacro di delfini e squali perpetrato dai “sea-pig” (maiali marini) peruviani, così vengono apostrofati dagli altri pescatori, lungo il tratto di costa oceanica del paese sud americano.
Giornalista e cameramen sono riusciti, in cambio di carburante e con la promessa di mantenere segreta l’identità dell’intero equipaggio, a riprendere la mattanza di delfini e squali; i primi cacciati per farne esche per i secondi, soprattutto i Blue Shark la cui domanda da parte dei ristoranti di tutto il mondo è sempre più crescente.
Uno sterminio questo, lungo le coste peruviane, portato avanti indiscriminatamente da una presunta flottiglia di almeno cinquecento pescherecci che si presume riescano a predare più di diecimila delfini l’anno mentre si stima che una barca di “sea-pig” riesca ad issare a bordo, in media, circa 12-15 squali a notte. Una mattanza questa che pone ancor di più l’accento sulla terribile pratica dello shark-finning che sta mettendo a rischio estinzione intere specie di squali.
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