Inaugurato il Teatro Borsoni: nuova vita culturale per Brescia

Ieri mattina è stato inaugurato il nuovo Teatro Borsoni, frutto di un lungo progetto iniziato otto anni fa con i finanziamenti del bando periferie, ottenuti grazie all’iniziativa “Oltre la strada”. Brescia ha scelto di investire in un progetto culturale per ridare vita e identità a un quartiere, decidendo che il teatro fosse un elemento fondamentale per questo obiettivo.

Il progetto iniziale, all’epoca ancora senza un nome ufficiale, era conosciuto come “Teatro Ideal”, riprendendo il nome della fabbrica Ideal Clima che sorgeva in via Milano 83. Nel 2020 sono cominciati i lavori di demolizione dei capannoni, in piena emergenza Covid, con figure politiche come Del Bono, Castelletti, Tiboni e Muchetti a seguire il progetto. Il cantiere, che prevedeva una conclusione in 480 giorni, ha subito rallentamenti, dovuti in particolare alle complicazioni emerse con lo smaltimento di cisterne di idrocarburi trovate nel sottosuolo. Nonostante i ritardi, oggi si celebra finalmente l’inaugurazione del nuovo teatro.

Il nome ufficiale del teatro è stato deciso nel gennaio 2022, quando il Comune ha scelto di intitolarlo a Renato Borsoni, fondatore della Compagnia della Loggetta, successivamente diventata il Centro Teatrale Bresciano (Ctb). Borsoni, scomparso nel 2017, è stato una figura fondamentale nella storia teatrale di Brescia, rendendo la sua intitolazione una scelta quasi naturale. Inoltre, sarà proprio il Ctb a gestire il nuovo teatro, vincendo il bando per la sua gestione.

Il Teatro Borsoni, progettato dall’architetto Camillo Botticini per Brescia Infrastrutture, è costato circa 7,7 milioni di euro. La struttura è caratterizzata da pannelli bugnati che richiamano un “Palazzo dei Diamanti” contemporaneo, con una torre scenica alta 19 metri, che sarà illuminata, e linee squadrate che richiamano la vicina sede del Musil, progettata ma mai realizzata.

All’interno, il teatro è dotato di due sale. La sala principale, da 312 posti, è intitolata al regista Massimo Castri, altra figura di spicco del teatro bresciano e del Ctb. La seconda sala, da 169 posti, porta il nome “L’isola che non c’è” ed è pensata per un pubblico più giovane, con un’impostazione più sperimentale e raccolta. Quest’ultima sarà gestita dal “Telaio”, una compagnia teatrale locale. Dopo le celebrazioni inaugurali del weekend, la programmazione teatrale prenderà subito il via, con alcuni dei 37 spettacoli previsti nella stagione del Ctb.

La realizzazione del Teatro Borsoni è stata una scommessa vinta per Brescia, che ha scelto di puntare sulla cultura come strumento di rigenerazione urbana e sociale, offrendo alla città un nuovo spazio di espressione artistica e un simbolo di rinascita.

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