Il grave terremoto che ha colpito il basso lago di Garda alle 23.59 del 24 novembre 2004 è stato analizzato nei dettagli dalla scienza, poco o nulla però si sa dell’aspetto umano, delle paure, dei disagi, delle difficoltà, della ricostruzione.
Il nostro personale racconto di quella notte è uno di quelli che Camilla ama sentirsi periodicamente raccontare e noi ogni volta siamo quindi costretti a ripercorrere quei minuti, quelle ore, quei giorni, quelle settimane.
Nei giorni scorsi, dopo l’ennesima replica, Cami l’ha improvvisamente visualizzato in un disegno che mi è parso particolarmente completo per i suoi 6 anni, la nostra Tapisserie de Bayeux dell’evento …
Sì, lo so, forse così non è immediato, ecco quindi in breve il nostro personale racconto, così poi guardando il disegno tutto sembrerà chiarissimo:
Il nostro terremoto del Garda del 24 novembre 2004
24 novembre 2004, è sera, ora di dormire, Paola ed io ci infiliamo sotto le calde coperte.
Camilla è in pancia di Paola da 6 mesi allegramente scalciante, gliene mancano ancora 3 prima di vedere la luce, o almeno così pensavamo, visto che ha voluto poi bruciare i tempi di oltre 1 mese.Alle 23.59 il letto trema in modo morbidamente energico, come fossimo su un materasso ad acqua (saprò dopo che tale effetto è dovuto alla natura argillosa del terreno su cui poggia la nostra casa). Tempo di riprendersi dal brusco risveglio e tutto è già terminato.
Comprendo immediatamente che c’è stato un terremoto, ma in casa nostra a San Felice del Benaco non si è spostato neppure un bicchiere. Penso quindi ad un sisma tutto sommato lieve. Apro subito le finestre e vedo che non c’è illuminazione pubblica per strada. Poco dopo inizia il brusio delle persone che chiacchierano in pigiama, ciabatte e vestaglia per strada.
(Riga 3 del disegno)
Prima di uscire telefono ai miei genitori a Salò per assicurarmi che non si siano spaventati troppo. Risponde mia mamma: “qui è tutto distrutto, sono caduti tutti i mobili, ogni cosa, e ci sono crepe ovunque!“.
Gulp! Non capisco, siamo a 2 km di distanza, come ci può essere così tanta differenza negli effetti ?!?!
(Riga 2 del disegno)
Io e Paola chi “fiondiamo” in auto a Salò ed effettivamente la situazione è piuttosto grave, in casa pare sia esplosa un bomba, non c’è più nulla di intero, e la facciata della casa presenta crepe a X, che poi i sismologi mi diranno tipiche di quelle case costruite negli anni ’70.
Chi stava passeggiando sul lungolago e un pescatore che era in barca raccontano che in mezzo al golfo di Salò hanno visto il lago abbassarsi improvvisamente lungo una linea precisa (che poi si saprà essere la faglia che attraversa il lago di Garda da nord a sud), per poi risollevarsi sempre lungo la stessa linea con un’onda di ritorno.
(Riga 4 del disegno)
Davanti al cancello incontriamo mia mamma scalza e Paola (con Camilla in pancia) le va incontro. Mio papà intanto è corso a casa di mio fratello che con sua moglie e sua figlia sono molto spaventati per il grave terremoto che c’è appena stato, sia per rassicurarli, sia per rendersi conto dello stato della loro casa.
(Riga 5 del disegno)
Le settimane successive sono di grande disagio per i miei genitori, costretti ad andarsene da casa, ma anche di grandi preoccupazioni e intenso lavoro per sistemare la casa e per evadere tutte le pratiche burocratiche necessarie.
Alla fine, dopo un paio di mesi finalmente la casa è pronta e la vita può ritornare alla normalità.
P.S. – Dalle 23.59 del 24 novembre 2004 Camilla non scalciò più per giorni, probabilmente aveva percepito tutto il nostro spavento. Ciò ci mise un po’ in allarme, ma finalmente dopo qualche giorno ricominciò serenamente, togliendoci almeno quella preoccupazione.
Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2011/10/19/in-un-disegno-il-nostro-terremoto-del-garda-del-24-novembre-2004/