La Festa del Lavoro celebrata all’interno di un capannone della Feralpi siderurgica di Lonato, scelta come simbolo delle tante piccole-grandi cattedrali del mondo produttivo bresciano dove «il valore del lavoro va ben oltre la sola valenza economica», come ha sottolineato il vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada. Così la giornata diocesana del lavoro di questo Primo Maggio – vissuta all’interno di una fabbrica – è diventata occasione per riflettere sulle tante facce del «fare», inteso come elemento di promozione comunitaria.
Lavoro «nella e per la vita», ha puntualizzato il vescovo Tremolada, davanti ad una platea selezionata (causa contingentamento posti per sicurezza anti-covid) capace però di rappresentare il mondo produttivo ed istituzionale bresciano e rilanciata con dirette social, streaming e tv anche sui mezzi del nostro Gruppo editoriale, per con sentirne la massima fruizione possibile. A fare gli onori di casa Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi Group oltre che guida di Confindustria Brescia, che nel tratteggiare il profilo delle imprese come «palestre sociali» ha faticato a trattenere la commozione nel ricordare la fatica (ma anche la dedizione e il coraggio) condivisa con istituzioni, sindacati e lavoratori per la ripresa produttiva in sicurezza dopo il lockdown.
«Lavoro che da alleanza come categoria biblica – ha ricordato suor Italina Parente, vicedirettore dell’Ufficio per l’impegno sociale della Diocesi, introducendo il pomeriggio – esprime un vincolo di responsabilità». Perché parlare di lavoro e lavoratori significa anche ricordare il lavoro che non c’è, quello perso, quello cercato. Lavoro inteso come promotore di dignità. Di fatica, certo, ma anche fierezza. Quindi la celebrazione della Messa presieduta dal vescovo Tremolada nel capannone che solitamente accoglie la materia prima della Siderurgica, tirato a lucido per l’occasione della festa di San Giuseppe lavoratore.
«Un luogo, questo – ha detto Paolo Balbi, rappresentante Rsu Feralpi nel suo appassionato intervento – dove davvero si respira la dignità delle mani che profumano di lavoro». In chiusura l’intervento del sindaco Roberto Tardani di Lonato che sulla memoria della Costituzione ha ricordato come la celebrazione del lavoro debba essere intesa anche come riconferma collettiva della difesa dei valori di libertà, giustizia ed equità.
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