Il rumore ipnotico del tagliaerba lascia scorrere i pensieri e mi trovo a riflettere sul perché non riesco a convincere alcune persone a fare determinate cose e anche se mi dicono "si mi hai convinto", scopro poi che nella realtà non è così, l'hanno affermato senza esserne profondamente convinti.
La mente vaga e rifletto sulla parola "convincere" e la smonto come mi insegnava il prof. Marcolini : cum-vincere. Innanzitutto quel prefisso "cum" cioè "assieme" è l'elemento prioritario, convincere vuol dire vincere assieme ma spesso quando parliamo con gli altri per "convincerli", in realtà parliamo loro delle nostre idee e non di come far vincere le loro, come "vincere assieme".
Se non ho convinto qualcuno vuol dire che, in fondo non mi sono messo nella giusta condizione emotiva: non ho cercato il "cum", cioè "l'altro", non mi sono interrogato sui suoi desideri, sulle sue motivazioni e quindi non mi sono chiesto come farle vincere assieme alla mia idea e "l'altro" che se ne accorge, anche se spesso solo a livello inconscio, ovviamente non è con-vinto e non agisce di conseguenza.
Ma smontando la parola c'è quel "vincere" che non vuole dire solo "vittoria" ma anche "legare", (pensate a "vincolo") riferito probabilmente che il nemico veniva legato cioé "vincolato" e il vincitore era colui che legava il nemico che era stato sconfitto. Quindi con-vincere vuol dire anche "legare assieme".
Immaginate che la vostra idea sia un albero a cui siete legati e cercate qualcuno che sia disposto a farsi legare all'albero dell'idea assieme a voi.e il legame non è momentaneo, immaginate che si formi una connessione profonda perché quel "cum" intende un legame emotivo profondo tra me e l'altro e l'esplicito "vincere=legare" rafforza la visione quasi fisica della corda saldamente annodata tra me, l'altr e le idee di cui voglio convincerlo.
Il solo modo per legare così profondamente qualcuno a sé e alle proprie idee è di avere un reale interesse per "l'altro": cosa desidera? come vive? quali sogni ha nel cassetto? come potrei realmente aiutarlo a realizzare uno dei suoi sogni? Ancora una volta: cosa so dell'"altro", come posso davvero impegnarmi a far pre-valere i suoi desideri tanto da legarlo emotivamente alle mie idee?
Ecco la risposta che cercavo: se non ho convinto qualcuno è stato perchè gli parlavo di me e non di lui, gli dicevo che la mia idea era buona (per me, sicuro ma per lui?) ma non avevo messo al centro il suo desiderio e non avevo ragionato sui vantaggi per lui nel fare quella determinata cosa.
Vuoi cum-vincere qualcuno ad acquistare tuo prodotto? Vuoi cum-vincere qualcuno a votarti? Vuoi cum-vincere qualcuno di famiglia venire al cinema, il tema è comunque il medesimo: devo concentrarmi sull'altro, e dargli ottimi motivi, vantaggi(concreti, meglio, o emotivi, ma vantaggi) per accettare di essere legato assieme a me all'albero dell'idea.
Anche il tagliaerba mi ha cum-vinto, mi ha legato a sé e mi ha offerto un vantaggio: ho rivisto i casi in cui non ho convinto qualcuno di qualcosa e ho capito. Non ero "cum" ero "ego".
Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2012/06/il-tagliaerba-mi-ha-cum-vinto.html