Mi fa arrabbiare l’articolo del Telegraph che sta girando su Facebook relativo al successo dell’Alto Adige rispetto al resto dell’Italia. Sembra quasi che il messaggio di fondo dell’articolista, Harriet Alexander, sia “dai stupida Italia, vedi che ce la puoi fare anche te? Perché non applichi in scala nazionale quello che fanno a Bolzano?”.
Secondo me non si possono paragonare i due territori e non per questioni storiche (“l’Alto Adige è stato per meno tempo parte dell’Italia e quindi è ovvio che stia meglio”). Uno dei motivi per cui i politici in Provincia di Bolzano sono così attenti ai bisogni dei cittadini è perché la questione linguistica (completamente irrisolta) fa sì che appena Durnwalder (Provincia di Bz, a maggioranza tedesca) fa qualcosa che apparentemente possa nuocere la minoranza italiana (o favorisca la maggioranza tedesca) si trova addosso i giornali italiani pronti a sventolare la bandiera dei diritti di eguaglianza e balle varie in propria difesa. Al contrario, appena Spagnolli (Comune di Bz, a maggioranza italiana) sembra favorire gli italiani sui tedeschi è la stessa cosa all’inverso. Non sono meglio ne i politici ne i cittadini. Semplicemente hanno altri problemi, un’altra prospettiva e un’altro tessuto sociale che rende il paragone inutile.
È come pretendere di poter confrontare una provincia veneta con una sarda e aspettarsi che ciascuna impari dall’altra come risolvere i propri problemi. Che le cose non sono mai semplici come sembrano una giornalista dovrebbe saperlo bene. Chiunque capisce che non puoi esportare sistemi e abitudini europee in un altro continente dicendo: “fatelo anche voi, da noi funziona!”. Alla stessa maniera, una giornalista che parla di Italia in questi toni, dovrebbe essere ben cosciente che non puoi prendere le misure dell’Alto Adige e sperare di inserirle con tanta facilità in altre regioni. Un articolo del genere su un giornale straniero serve solo ad accrescere l’insofferenza degli stranieri nei confronti dell’Italia, che al momento sta già pagando profumatamente in termini di interessi la scarsa immagine sul mercato obbligazionario.
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