L’approvazione del campo fotovoltaico a Pozzolengo ha sollevato un acceso dibattito. Manca solo la pubblicazione del decreto autorizzativo da parte della Provincia, e nel frattempo, l’Amministrazione comunale si prepara a una battaglia legale per tutelare il proprio territorio.
Il progetto prevede la realizzazione di un parco fotovoltaico a terra su una superficie di 64mila metri quadrati di terreno agricolo nella località Cerini. Nonostante l’obiettivo di favorire la produzione di energia solare, le preoccupazioni principali riguardano il consumo di suolo. A preoccupare maggiormente non è solo la sottrazione di terreno agricolo, ma la storicità di questi luoghi, teatro della Battaglia di San Martino e Solferino. Secondo la Provincia, non esistono vincoli paesaggistici o culturali che limiterebbero l’iniziativa, ma il significato storico dell’area resta centrale per chi vi risiede.
La comunità di Pozzolengo non è rimasta a guardare. Da settimane è in corso una mobilitazione con una raccolta firme, che ha già superato le 500 sottoscrizioni. Sin dal primo momento, l’Amministrazione comunale, prima con l’ex sindaco Paolo Bellini e ora con il sindaco Alex Franzoni, ha espresso un forte dissenso verso il progetto. Franzoni ha chiarito che l’opposizione non è verso le energie rinnovabili in sé, bensì verso la sottrazione di suolo agricolo. Progetti alternativi come l’agrivoltaico, che permetterebbero la coesistenza tra coltivazione e produzione di energia, sono ben visti, a condizione che non compromettano la funzionalità agricola del territorio.
Franzoni ha sottolineato l’impegno del Comune verso la promozione delle energie rinnovabili, con l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici come priorità. “Dobbiamo prima utilizzare le superfici già esistenti, come tetti e capannoni, prima di considerare il consumo di suolo agricolo”, ha dichiarato il sindaco. Il territorio in questione rappresenta non solo un valore agricolo, ma anche turistico e culturale per la comunità, motivo per cui l’Amministrazione è decisa a preservarlo.
L’Amministrazione comunale ha già consegnato la documentazione a tre studi legali per valutare i margini di un ricorso al TAR. Il sindaco Franzoni, forte di una mozione unanime del Consiglio comunale, ha dichiarato che il ricorso potrebbe essere l’ultima arma disponibile per bloccare il progetto. Dopo la terza conferenza dei servizi, conclusasi di recente, si attende il decreto della Provincia per decidere come procedere.
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