L’autore, Gianfranco Chicco, ritiene che l’ebook, con alcune caratteristiche proprie di Kindle (connessione wireless, schermo tattile in primis) possa essere il perfetto integratore in una conferenza: il conferenziere vi manda le slide sul vostro ebook, voi ci potete prendere direttamente gli appunti sopra con una pennetta, a fine conferenza compilate direttamente da lì il questionario di valutazione …
Sarebbe figo, ma i costi sarebbero elevatissimi, a mio avviso, soprattutto tenendo in considerazione che il Kindle “più barboso” da 6 pollici costa € 359, al momento.
Facciamo un passo indietro e immaginiamo che ancora non siamo così avanti nel futuro, ma comunque un passettino l’abbiamo fatto.
Io vado alla conferenza. Per il momento tutto è tradizionale: le slide vengono proiettate, il tipo parla, gli appunti me li prendo sulla carta se è stato già consegnato il materiale cartaceo all’inizio, magari c’ho il portatile e uso quello e bla bla. A fine conferenza ecco però la figation: io vado in fondo alla sala e alla parete ci sono una serie di manine di poken incastonate in una parete. Io avvicino il mio poken e trick&track! in 3 sec ho tutte le slide, materiale integrativo, biglietto da visita del relatore, due righe sull’edificio che ospita l’evento e informazioni del genere sul mio poken. Arrivo a casa/in albergo e mi sparo tutto sul mio computer.
Quello che intendo dire è che la tecnologia che sta nel poken può essere applicata in maniera diversa rispetto al limitato scambiarsi biglietti da visita elettronici tra geeks. Tanto, se il poken anziché 1 GB ne avesse 10, quanto sarebbe più grande e costoso? Non credo molto. Così com’è ora, il poken è solo un gadgettino sfruttato ben al di sotto delle sue potenzialità.
[Nell’immagine il mio poken, che mi sono accorto che non c’ho fatto manco un post quando l’ho preso (però l’ho scritto su Twitter)]
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