Il 18 novembre il Comune di San Felice ha attivato le procedure per l’attivazione di variante al Piano Regolatore per modificare la destianzione di una vasta area agricola, circa 2400 metriquadri, ad area attrezzature tecnologiche.
Si tratta in pratica dell’ampliamento dell’acquedotto comunale.
Ovviamente non ho nulla da eccepire su questo. Lo ritengo un intervento importante per il nostro comune. Mi sono sorte però alcune perplessità.
L’area, prima di tutto. Stiamo parlando di un’area, quella individuata dal Garda Uno, ad alto pregio paesaggistico e ambientale. L’estensione poi non è giustificata. Duemilaquattrocento metri quadri sembrano esagerati per l’acquedotto di un singolo comune.
Dopo una richiesta di accesso agli atti e una settimana di attesa sono riuscito a vedere il progetto preliminare presentato da Garda Uno.
Da una rapida lettura sono riuscito a capire che il progetto:
- è la prima parte di un progetto più ampio che prevede l’ interconnessione dei sistemi distributivi di più comuni
- è destinato alla potabilizzazione dell’acqua destinata a San Felice e Salò
- prevede un elevato incremento della popolazione di San Felice
- non prevede una revisione della presa a lago
- non prevede l’utilizzo di tecnologie innovative per la potabilizzazione ma si ripiega verso sistemi tradizionali. Nel progetto questa scelta viene giustificata spiegando che le prime hanno un elevato costo sia di installazione che di manutenzione.
Questi sono solo alcuni dei punti interesanti che emergono dal progetto che ho potuto visionare.
A fronte di quanto sopra ho presentato una osservazione alla variante con la speranza che l’Amministrazione la accolga almeno in parte.
Testo dell’osservazione:
Richiamato l’avviso di avvio del procedimento per l’adozione di variante al Piano Regolatore Generale prot. 7901 del 18.11.09.
Visto la documentazione presso l’Ufficio Tecnico Comunale riguardante la Variante in oggetto e in modo particolare il progetto preliminare presentato dalla Società Garda Uno S.p.A. rif. prot. n. 7197.
Considerata l’importante estensione del territorio che verrà trasformata da zona agricola a zona attrezzature tecnologiche.
Considerato che l’area interessata è ad alto pregio paesaggistico e ambientale.
Considerato che l’area interessata dal nuovo insediamento si trova nei pressi di uno dei più importanti ingressi al nostro territorio. Ingresso che viene considerato come principale da migliaia di turisti provenienti da molte parti dell’Europa e quindi per questo deve essere tutelato sotto l’aspetto paesaggistico.
Considerato che l’area identificata per l’installazione delle nuove attrezzature tecnologiche è situata nelle immediate vicinanze dell’insediamento artigianale “Santigaro”, area sicuramente di minor pregio dal punto di vista paesaggistico ed ambientale.
Considerata la necessità di un adeguamento generale degli impianti di potabilizzazione a partire dalla presa a lago che, secondo quanto riportato dalla stampa locale nei mesi scorsi in occasione dell’epidemia di gastroenterite, è ritenuta non conforme dalle autorità sanitarie.
Ritenendo opportuno individuare una località, ove posizionare la presa a lago, che possa garantire il massimo livello possibile in fatto di qualità dell’acqua pescata.
Vista la lettera AATO del 22/09 indirizzata alla Provincia di Brescia, Area Ambiente, a fronte dell’interrogazione dei Consiglieri di minoranza in Consiglio Provinciale da cui si riporta il seguente verso:
Al contempo sono in corso di valutazione possibili soluzioni alternative del sistema di approvvigionamento potabile del Comune di San Felice che potrebbero trovare realizzazione nell’ambito di un progetto di interconnessione dei sistemi distributivi dei Comuni della Valtenesi presentato nei mesi scorsi da Garda Uno.
Ritenendo che la superficie prevista per l’insediamento è spropositata per contenere le infrastrutture per un nuovo acquedotto dedicato al solo Comune di San Felice del Benaco mentre può essere adeguato per le infrastrutture per la potabilizzazione di acqua destinata a più comuni.
Ritenendo quindi ragionevole pensare che l’area individuata per i nuovi impianti potrà essere utilizzata per la realizzazione di infrastrutture sovracomunali.
Ritenendo che la realizzazione infrastrutture sovracomunali di così forte impatto ambientale debbano vedere la partecipazione della popolazione nella fase di individuazione dell’area e nelle successive fasi decisionali.
Considerato che il tema “acqua” è divenuto prioritario per la cittadinanza di San Felice del Benaco a fronte dell’epidemia di gastroenterite verificatasi nei mesi scorsi. E’ quindi imprescindibile un coinvolgimento della stessa, direttamente e nelle sue varie forme di organizzazione territoriale, per ogni decisione che l’amministrazione intende adottare riguardante il suddetto tema.
Si propone:
a) di individuare un’area di minor pregio dal punto di vista paesistico e ambientale che possa contenere il nuovo insediamento
b) di richiedere la Gestore un nuovo progetto preliminare che preveda la revisione generale degli impianti di potabilizzazione a partire dalla presa a lago
c) che l’Amministrazione Comunale si faccia carico dell’apertura di un tavolo di consultazione dove invitare, oltre Garda Uno S.p.A., le associazioni che operano nel campo del rispetto dell’ambiente attive in Valtènesi, i comitati locali che svolgono attività nell’ambito dei temi ambientali e le forze politiche presenti sul territorio comunale. Il tutto con lo scopo di coinvolgere la cittadinanza, nelle sue varie forme organizzative, nella fase decisionale e di rendere vincolanti per il Gestore le conclusioni della consultazione
d) di indire una assemblea pubblica che illustri il progetto definitivo, i costi e quanto possa essere di interesse alla cittadinanza
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