Il degrado del centro storico

Mentre si continua a dibattere su questioni tipo quale futuro per Desenzano, sul parcheggio sotterraneo alla maratona, e tutti si interrogano sulla vocazione vera di Desenzano e alcuni pensano a un polo del lusso o a far diventare il centro un grande ipermercato (senza accorgersi che lo è già diventato), nessun amministratore si pone il problema di mantenere al centro storico almeno la sua fisionomia.Uno dei problemi è di limitare quella che l’architetto Ramella definisce in termini tecnici corretti “l’eccessiva espansione dei plateatici di bar ed esercizi commerciali”, mentre in termini più banali si potrebbero definire “baraccamenti”. Cito volentieri l’articolo che l’arch. Ramella ha pubblicato su Area blu e aggiungo alcune foto che illustrano bene la situazione, cioè lo scempio del centro storico.

La distruzione dell’isola pedonale nel Centro Storico di Desenzano continua. Non si arresta mai. L’egoismo dei negozianti e la miopia dell’Amministrazione comunale sembrano essersi alleati per accelerarne il suo degrado, entrato ormai in una fase preoccupante.

Tempo addietro avevo già evidenziato più volte questo problema. Tutti mi hanno dato ragione, Sindaco compreso, ma le cose non sono cambiate. Le coperture dei plateatici dei bar che in questi ultimi anni sono state autorizzate stanno assumendo sempre più l’aspetto di vere costruzioni. Non appena, infatti, si avverte un po’ di pioggia o un filo di vento, vengono abbassate le tende perimetrali, trasparenti e non, dando forma a dei volumi che si susseguono l’uno dopo l’altro dando vita ad un nuovo paesaggio urbano che peggio non si potrebbe immaginare.

Inoltre, e questo è il male peggiore, per effetto di quale magia non si sa, ogni anno questi plateatici si allargano sempre più. Hanno ormai superato le superfici degli esercizi ai quali sono abbinati.

Per alcuni di questi, poi, che sono stati autorizzati ad aprire solo di sera, non sfugge la stonatura di vederli trasformati in magazzini, durante il giorno, per il deposito di sedie e tavolini, tenuti per lo più ammucchiati, la cui visione offenderebbe anche le capacità riflessive di un pascolo alpino.

Sedie e tavolini di modelli diversi, in stile africano o lunare, anche leopardati, nel bel mezzo del Centro Storico. In questo contesto, si sono poi realizzati plateatici che si sono svincolati da qualsiasi allineamento geometrico dettato dal contesto circostante. Aggiungendo così, anche se non ce n’era bisogno, un disordine estetico della più onesta stupidità. Solo per il capriccio di qualche negoziante che si sentiva danneggiato per avere un plateatico davanti al proprio negozio. Questo, su suolo pubblico.

Ma chi decide a Desenzano? L’Amministrazione comunale, il buon senso o l’egoismo di qualche negoziante?
Perché questa indifferenza verso la salvaguardia dell’isola pedonale?
Perché comprometterne l’immagine ignorando quel lungo percorso, ben articolato, con suggestive ed ampie aperture verso il lago, ricco di bei negozi che nulla hanno da invidiare a quelli delle più grandi città? Perchè ignorare che quell’isola pedonale rimane ancora oggi la maggiore attrazione turistica della Città?

L’Amministrazione si è posta il problema. È intevenuta. Ed ha nominato dei tecnici, politicamente qualificati, che però di Desenzano non ne sapevano niente. Tecnici che avevano il compito di studiare un regolamento per l’utilizzo del suolo pubblico. Per tentare di ricondurre tutti questi eccessi in una logica architettonica più compatibile con i valori ambientali del Centro Storico. Sono passati più di due anni. Ma, oltre al peggioramento dello stato di fatto, non è successo niente. Non sarebbe stato più pratico e meno costoso investire del problema persone di Desenzano, anche politicamente di diversa estrazione, perché di politico non ci sarebbe proprio niente, che conoscono bene ogni situazione, dotate anche di solo buon senso?

Arch. Pier Giuseppe Ramella

Vai articolo originale: http://www.desenzanoblog.com/urbanistica/il-degrado-del-centro-storico/