Il costo del maltempo

IL maltempo di questa ultima settimana è stato piuttosto costoso: con la scusa che non si possono fare quelle lunghe escursioni, ci rifugiamo a fare le spese, anticipando esigenze ma anche dando sfogo a qualche capriccio di troppo.

Così mi ritrovo con un bel berretto di feltro preso l'altro ieri da Zacher a San Candido, un banco/sega circolare da BauMax a Lienz.

E poi sempre con la scusa che non si va a spasso, ne approfitto per "studiare" musica, non quella che dovrei e cioè gli esercizi e le scale al violoncello, ma quella d'ascolto e dato che sto preparando alcune "dotte" compilations per la Scuola di Musica, l' iTunes Store mi frega con il suo diabolico… il disco che cercavi c'è.

Così mi ritrovo con album fantastici come Chocolate kings della PFM un superlativo album dal vivo, Seconds Out dei Genesis altrettanto sensazionale e sempre dal vivo, Person to Person il live della Average White Band (grazie a Carlo che colma la mia ignoranza con la sua cultura musicale enciclopedica), un capolavoro dei Moody Blues come Days of Future Passed, forse il capostipite del rock sinfonico che sto esplorando con quel mescolare idee prese dalla sinfonia del Nuovo Mondo di Dvorack e rock elettrico e siamo nel 1967! E poi la musica sinfonica per violoncello di Philip Glass dell'Octeto Conjuncto Iberico, un bel disco di tango sempre per violoncello di Jan Vogler.

Domani dovrebbe tornare il sole, camminare fa bene e non costa.

Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2010/08/il-costo-del-maltempo.html

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