Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi presentati da Legambiente e alcuni privati contro la realizzazione del nuovo centro sportivo del Brescia Calcio a Torbole Casaglia. La decisione conferma la legittimità del processo che ha portato alla costruzione del complesso sportivo, ponendo fine a una vicenda giudiziaria complessa.
Il progetto di valorizzazione dell’area, che include aspetti edilizi e urbanistici, era stato contestato da ambientalisti e privati cittadini. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha ribadito la correttezza dell’iter procedurale seguito dal Comune di Torbole Casaglia, come già confermato da una precedente sentenza del TAR di Brescia.
Il giudizio e le ragioni della decisione
La sentenza, che coinvolge la società Eleonora Immobiliare S.p.A. e Brescia Holding S.p.A., controllanti del Brescia Calcio, è stata assistita dal team legale di Tonucci & Partners. Gli avvocati Giorgio Altieri, Alberto Fantini, Luca Spaziani e Giuseppe De Gregorio hanno difeso il progetto, evidenziando come il Consiglio di Stato abbia confermato la regolarità del procedimento urbanistico e la corretta applicazione della normativa regionale lombarda per l’inclusione dell’area nel Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni (PAV).
Effetti sull’ambiente e valutazioni tecniche
Uno degli elementi principali del ricorso riguardava i possibili effetti sull’ambiente del progetto. Tuttavia, la sentenza ha confermato che la valutazione ambientale è connotata da un’ampia discrezionalità tecnica e amministrativa, riconoscendo che non erano necessari ulteriori interventi di valutazione ambientale strategica (VAS).
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