Calcinato ha adottato un cammello. Si chiama Rambo, ha un aspetto simpatico e in tanti, quando passano in via XX Settembre, si fermano a salutarlo e gli portano qualcosa da mangiare. Anche in questo modo, con piccoli gesti d’affetto nei confronti degli animali, la comunità tende la mano al Circo Grioni, fermo in paese per effetto del Dpcm di fine ottobre.
«Chi può ci sta dando una mano – racconta Marco Grioni, direttore artistico -: il proprietario del campo in cui abbiamo allestito il tendone non vuole denaro, una grande attività della zona ci aiuta a smaltire le deiezioni degli animali, la Caritas ci consegna pacchi alimentari, alcuni cittadini lasciano offerte nella cassettina che abbiamo collocato all’ingresso». Del resto, per il circo, la situazione è critica: «Non abbiamo entrate, non figuriamo tra le categorie destinatarie dei ristori e non sappiamo quando potremo riaprire. Il tutto con costi fissi altissimi: le paghe dei dipendenti, i costi del generatore che compensa i cali della corrente, la benzina per accompagnare le bambine a scuola a Molinetto, il cibo per noi e per gli animali, che non usiamo negli spettacoli, ma teniamo in una sorta di fattoria didattica». Spade e hula hoop. Il circo fondato dal papà di Marco, Roberto, conta tredici persone delle quali otto della famiglia Grioni.
Offre spettacoli per famiglie con giocolieri, acrobati e maghi. Marco è un illusionista, suona la tromba e lancia pugnali. La moglie Veronica si esibisce con l’hula hoop e in equilibrio con le spade infuocate. Hanno quattro figli. Il più grande, Luca, 12 anni, è un talento nello spettacolo sul rullo oscillante: «A gennaio sarà in televisione a “Italia’s got talent”: è il più giovane al mondo ad esibirsi con sette rulli sovrapposti», racconta orgoglioso il papà. Matteo, 11 anni, è un clown: «Molti bambini hanno paura dei pagliacci, allora lui si veste direttamente in scena». Ilenia, 7 anni, cammina sul globo. Poi c’è Giada, 4 anni, che ha una grande passione per Rocky, il mini pony della fattoria didattica, in cui ci sono anche la capretta tibetana Bamby e il simpatico lama peruviano Kimbo. Prima di Natale il tendone rosso e giallo dei Grioni («È francese, recuperato da un vecchio circo») avrebbe dovuto fare tappa a Montichiari, Botticino, Villa Carcina e Concesio. Invece «siamo qui, senza lavoro e pieni di spese. Per pagare le assicurazioni venderemo un mezzo. Ne abbiamo 17 e quando ci spostiamo spendiamo 500 euro per fare 10 chilometri».
Marco e i suoi dipendenti chiedono solo di poter riprendere presto ad esibirsi: «Dopo il primo stop abbiamo adottato le misure anticontagio. Mi unisco all’appello dell’Agis affinché i circhi possano riaprire per Natale. Non appena ci sarà l’ok recupereremo gli spettacoli di Calcinato: vogliamo ringraziare il paese». Poi via verso nuove avventure: «La magia del circo non deve svanire».
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