Il caso coregone va in Parlamento: «Serve una deroga al più presto»

È scontro politico sul coregone lavarello. Il deputato bresciano di Azione Fabrizio Benzoni esorta Regione Lombardia a «battere un colpo per salvare il coregone». Ma da Milano replicano: «L’autorizzazione deve arrivare da Ispra e ministero, che vogliono le prove che non sia in conflitto con il carpione».

Botta…

Intanto i pescatori sono sul piede di guerra: domenica 22 ottobre manifesteranno sul lago convergendo a Salò, dove ha sede la Comunità del Garda, che su questo tema sta facendo da connessione tra Lombardia, Veneto e Trentino. I riflettori sul caso coregone si sono riaccesi ieri alla Camera dei Deputati, con l’interpellanza al Ministero dell’Ambiente presentata da Benzoni in merito alla mancata deroga per l’immissione nel Garda di larve di coregone (vietata da tre anni in quanto specie alloctona, immessa nel 1918). Deroga che è invece arrivata per i laghi di Iseo e Como. Benzoni ricorda che «sul Garda il coregone rappresenta oltre l’80% del pescato e che il mancato ripopolamento rischia di lasciare sul lastrico un centinaio di famiglie (tanti sono i pescatori professionisti, ndr)».

…e risposta

La risposta del sottosegretario all’Ambiente, senatore Claudio Barbaro: «Le deroghe concesse a Iseo e Como sono arrivate perché chieste da Regione Lombardia, dalla quale non sono pervenute istanze per il Garda». Da qui l’affondo politico di Benzoni e l’appello all’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi: «Evidentemente il suo predecessore Fabio Rolfi non si è adoperato per il Garda. Beduschi chieda la deroga anche per questo lago».

Dal canto suo l’assessore Beduschi ribatte: «Regione Lombardia continua a lavorare per sbloccare la questione, come del resto abbiamo fatto per Como e Iseo, che un mese fa hanno ottenuto un sospirato via libera».

Il carpione

Via libera che non c’è per il Garda, dove «la presenza del carpione – dice Beduschi -, specie endemica in declino, è un elemento che finora ha fermato l’autorizzazione alle immissioni di coregone. Per il Ministero i dati scientifici dimostrano che le due specie hanno un’alimentazione simile e che un aumento del coregone potrebbe peggiorare lo stato di conservazione, già pessimo, del carpione». Beduschi è comunque ottimista: «Le posizioni di Ispra sono rivedibili».

Sul tema interviene anche la presidente della Comunità del Garda, Mariastella Gelmini: «Prima di essere imprenditori turistici i gardesani erano contadini e pescatori. La pesca è parte della nostra storia e va tutelata». Anche Confesercenti, per voce del referente gardesano Andrea Maggioni, «auspica il ripristino dell’immissione, attuata con rigore scientifico, per salvaguardare ecosistema, economia ed enogastronomia».

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