Il buio pesto del fallimento

E io, cogliona, che stavo già preparandomi a scrivere, dopo tanto tempo. Perchè volevo scrivere cose come “E adesso, giovani e nuovi Parlamentari, voi che siete il nostro Cavallo di Troia nelle stanze dei bottoni, datevi da fare. Fateci vedere che cambiare si può, razionalizzare e far funzionare uno dei paesi più belli e più ricchi di risorse al mondo si può. Portate avanti una rivoluzione silenziosa all’interno delle istituzioni, comportandovi in modo scrupoloso, attento, intelligente, costruttivo. …”. Invece… Vado a dormire senza sapere che sarà e mi risveglio nello stesso modo. Questo paese somiglia a tutto e a tutti, ma non ha più un’identità, scomoda tutte le idee – dalla legalizzazione dell’illegalità alla rivoluzione civile – ma non ha un progetto. Questo paese ha mille voci, ma non dice niente. Non so cosa succederà, chi lo sa, ma sono veramente delusa e preoccupata. Abbiamo fallito tutti, questo è chiaro, no? No, perchè ieri sera sembrava avessimo (avessero) vinto tutti, come da copione, ma stavolta… stavolta il copione ve lo facciamo mangiare, ma come sempre saremo noi ad avere poi il mal di pancia… Ha fallito, da mo’, la nostra classe dirigente, che sia perchè è avida, o incapace, o miope, o fredda, o sterile, o vecchia, o dispotica: la classe dirigente economica, politica e culturale di questo paese ha fallito. Ha fallito anche chi ha vinto: ha fallito chi ha rimontato la cresta, quando sarebbe pronto per pannoloni e bionde badanti con mani morbide ed accenti dolci – ha fallito, perchè la circonvenzione di incapace non è mai una vittoria. Ha fallito perchè senza il sensazionalismo non avrebbe mai vinto, ha fallito perchè l’hanno riportato in auge proprio quelli che ha depredato, tradito, sordi e ciechi nell’ammirazione di… di che? Di chi? Ma veramente? Questo paese, anche quando sogna, fa dei sogni di merda. Hanno fallito i giovani (se così si possono chiamare) di tutta quella parte politica, che in effetti un’alternativa (e qui credibile diventa una parola inutile, bastava darci un’alternativa e basta) non hanno saputo darla, si sono schierati accanto al carretto vincente (?), o hanno fatto finta di essere diversi, ma all’interno della stessa squadretta. Ha fallito il tecnico riformatore, che non ha saputo riformare abbastanza, non ha saputo darci prospettive al di fuori di quelle dei numeri, non si è trasformato in politico, nè dei peggiori, nè dei migliori, non ha saputo ascoltare, raccogliere, nè presentare in modo comprensibile un programma, completo di sacrifici E progetti, rinunce E sogni – non ci ha saputo far vedere la luce in fondo al tunnel. E lo doveva sapere che quella luce era fondamentale, sennò sa tanto e tanto, ma non ha capito una mazza neanche lui. Ha fallito il buon padre di famiglia, che assume persone nuove, giovani e capaci, e che però le redini dell’azienda non le molla. Ha fallito perchè ancora una volta non ha interpretato le vere necessità di quell’azienda e si è fermato alle verità già evidenti, senza aggiungere le sue personali ricette per cambiarle – ed hanno fallito con lui tutti quelli che l’hanno lusingato e lasciato fare, in nome di… cosa poi? Lealtà? Paura…? La via maestra verso una vittoria storica, nell’energia e nei numeri cha avrebbe mosso, era chiara, c’era un candidato che interpretava il sentimento degli Italiani senza diventare sentimentalista: inutile dire che ha sbagliato anche lui, ha sbagliato a porsi e a presentarsi, perchè se a volte da un lato manchiamo di immagini e parole, dall’altra ci inondano, e finisce che ci nascondono la sostanza, proprio quando era a quella che, assetati ed affamati, puntavamo. Ed hanno fallito quelli che, oltre quelle immagini, dentro quelle parole, non si sono nemmeno voluti avventurare, per snobismo sinistrorso? Forse. Ha fallito chi ci avrebbe voluto credere, ma ha lasciato che a sforzarsi fossero solo gli altri, sperando di raccogliere poi i frutti di chi a sporcarsi le mani c’e andato – ma erano pochi non hanno poruto portare abbastanza acqua e l’albero si è rinsecchito. Frutti niente, nada, per nessuno. Grazie, eh??!! Una nazione allo sbaraglio va bene, ma 2 euro alla sinistra MAI, eh?? Poi magari predichiamo il taglio dei finanziamenti ai partiti… Hanno fallito i rivoluzionari del sistema, quelli che ormai potevano rappresentare l’unica via d’uscita da questo puzzle di Italiette, che neanche la tavola del Risiko. Ha fallito chi aveva un’idea pura, diversa, presa direttamente dalla società reale, dalle piazze: ha fatto grandi numeri, ma ancora una volta non abbastanza per governare. Per fare le pulci va bene, e poi? Non sarebbe stato bello invece, con tuuuuuuutte quelle brave persone, governare?? Non ce le si poteva presentare quelle persone? Non si poteva lasciare che si presentassero senza venire ostracizzati, che parlassero di sè – e di noi, che , ci dicono, rappresentano? Fatevi conoscere da TUTTI!! Macchè: parlo a chi mi viene a cercare, e non vi dico nè chi sarà il vostro rappresentante, nè ve lo lascio vedere, tantomeno ascoltare! Figuariamoci in televisione! Noooo! Demonizziamo il demonizzabile!! Faremo così anche le riforme? Prima di risanare la scuola faremo finta che non esista, perchè così com’è essa ci offende, e la polverizzeremo?

Fallimento nazionale di proporzioni globali. Incredulità. Attesa. Cosa succederà? Vorrei ancora credere in quel Cavallo di Troia, spero che nel Parlamento si riescano ad individuare interlocutori… O spero che rifacciano la legge elettorale (adesso???!!!), poi tutti a casa, per preparare un nuovo sogno, dietro al quale spedere altri 400 milioni di Euro, che non ci sono mai per fare niente in questo paese, ma le elezioni sì, sempre, il più spesso possibile? Oggi non è tempo per la speranza. Siamo lucciole sotto il bicchiere di un bambino curioso, ma crudele. Se non lo solleveranno, quel bicchiere, la luce si affievolirà e moriremo soffocati. E noi non siamo in grado di rovesciarlo da soli, evidentemente. Per tanti che siamo, siamo lucciole, che differenza possiamo mai fare? Attendiamo le sorti dell’Italia, che lo spread già dipinge a tinte forti – le sorti di un paese in crisi in un mondo in crisi. Quando leggerete : “San Felice del Benaco, villa a lago vendesi per trasferimento all’estero”, saprete che persino io ho perso l’ultimo barlume di speranza, ho tagliato radici coltivate con consapevolezza ed amore, ed ho scelto di non far vivere le mie figlie in un paese in declino. Ne ho scelto uno nuovo, probabilmente in una di quelle parti del mondo che il ciclo storico porterà a diventare il nuovo primo mondo. Perchè quando si spegne una stella, il buio è assoluto. E questo non può essere il futuro in serbo per le mie bambine.

E adesso? Vado a lavorare, a darmi da fare, a sorridere ai clienti. Stiamo a vedere, una volta di più, cosa succederà a questo guscio in balìa delle onde. Eppure siamo TUTTI SULLA STESSA BARCA. Allucinante… E pensare che il blog era nato all’insegna dell’alba…

Vai articolo originale: http://scrivoxvizio.wordpress.com/2013/02/26/il-buio-pesto-del-fallimento/

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