Io questa cosa dell’INAT (INdifferenza ATtiva, per i pigroni che non amano cliccare sui link) cerco di applicarla anche alla vita reale quando posso. E non solo ad una notizia o un fatto in particolare, proprio alle persone come tali ed esseri (talvolta) pensanti.
Su web, va da sè, riesce più facile è vero, basta defolloware, hidare, sfeedare -che il Cavalier Zingarelli mi perdoni per questi vergognosi verbi-, e non è che dal vivo mi riesca sempre, ma nella vita reale dà una soddisfazione…
Un passo indietro.
Dice un tizio ;-), citando un altro tizio, che un atteggiamento vincente è quello di ignorare le notizie ridondanti, ossessive e fastidiose. Applichiamo ora il concetto alle persone che sbraitano in daren (=inutilmente, è dialettale lo so, ma a me piace così). Facile, no? In un’ottica di pidocchieria quale principio ispiratore che sposo da sempre diventa anche una questione di risparmio. Risparmio del tempo di starli ad ascoltare, risparmio di nervosismi inutili, nonché risparmio di eventuali sedute dallo psicoterapeuta, risparmio di tossine nocive, che causano invecchiamento precoce, ergo risparmio di soldi spesi per creme anti-invecchiamento (cose di cui ho solo sentito parlare, sia chiaro).
Dunque ignorare per risparmiare, e per stare meglio.
Ma come sono arrivata, io donna umorale ed istintiva, a questa saggia conclusione?
Un giorno parlando con un amico, gli raccontavo di come un collega riuscisse a mandarmi regolarmente in bestia, senza sè e senza ma. L’amico mi fece questa domanda: “e come riesce a controllarti?“. CONTROLLARMI. Aveva usato la parola chiave per farmi ragionare. Era vero: con i suoi atteggiamenti altezzosi e sprezzanti, il collega mi faceva perdere il controllo. Una volta perso il controllo ero io che passavo dalla parte del torto, perché diventavo isterica e nervosa. E tutto ciò remava ancor più contro di me per tutta una serie di motivi.
Mi controllava, dunque. Controllava le mie reazioni semplicemente con il suo agire. Aveva trovato il mio punto debole e ci giocava. Capito questo ho semplicemente agito al contrario di come agivo di solito. Alle sue continue sfide, ho cominciato a mostrare indifferenza. Ad ignorarlo. L’ho spiazzato, ed è stato un successo! Mi sono sentita subito bene, soddisfatta per aver trovato il modo di non farmi controllare, e di risparmiare, appunto, un sacco di tempo (=denaro)!
L’indifferenza, dunque, spesso paga di più. E fa risparmiare.
(nulla toglie che A VOLTE, sottolineo A VOLTE, un sano vaffanculo detto così, fuori dai denti e col sorriso, non ci sta neanche troppo male, poi. Che quanno ce vo’ ce vo’)
Vai articolo originale: http://www.lapaoly.net/2008/ignora-e-risparmia/