I piccioni viaggiatori tornano a volare dal Vittoriale (e ritorno)

I piccioni tubano di nuovo al Vittoriale. Fusoliera e Velivolo, capostipiti della nuova stirpe di piccioni viaggiatori dannunziani, assieme ai figli Ardito e Audace, dono del Genio militare, si stanno addestrando al volo e presto, assicura il presidente della Fondazione Giordano Bruno Guerri «porteranno i nostri messaggi in tutto il paese».

I primi esemplari nati in loco sono stati infatti avviati fino alla vicina Verona, sulla sponda opposta del lago, da cui rientreranno a «casa» in volo. È una delle tante novità della stagione autunno/inverno del Vittoriale: la riapertura della colombaia, deserta da 80 anni, in omaggio al «d’Annunzio colombiere».

È un progetto attuato in collaborazione con la Società Colombofila La Leonessa di Brescia, che, fondata nel 1922, celebra «cent’anni di nobil batter d’ali» e che accolse tra i suoi soci il Vate (la tessera numero 1670 è conservata al Vittoriale). Fu proprio d’Annunzio a coniare il neologismo «colombiere» per indicare gli appassionati dello sport colombofilo. «I colombi sono eroi dimenticati – dice Guerri -, ampiamente utilizzati nella Grande Guerra, ma questo è un progetto nato in tempo di pace, e di pace – ne sono il simbolo – parlano i nostri colombi bianchissimi».

Tante novità

La colombaia è solo una delle tante novità che attendono il visitatore del Vittoriale. Tra le nuove cose da vedere c’è anche il Portico del Parente: è il cortile privato che d’Annunzio utilizzava come luogo conviviale nella bella stagione, finora visibile solo, tristemente, da dietro un’inferriata. Al taglio del nastro anche l’assessore regionale Stefano Bruno Galli, che assicura il sostegno della Lombardia ai prossimi interventi di salvaguardia, dalla pulizia delle mura alla messa in sicurezza della Nave Puglia.

Al Vittoriale ci sono anche tre nuove mostre: le acqueforti anti-militariste di Alberto Helios Gagliardo (Genova, 1893-1987), le opere del bresciano Franco Rinaldi, in parte donate al Vittoriale, e 350 spilloni, accessori femminili di charme tanto in voga ai tempi del Vate, testimoni della moda tra la fine dell’800 e i primi trent’anni del ‘900. Se con un occhio guarda al passato, con l’altro il Vittoriale guarda al futuro e alle nuove tecnologie, come quelle che firmano il rivoluzionario progetto READ per la ricostruzione 3D della Prioria.

La giornata si è chiusa con la consegna del XII Premio del Vittoriale all’archistar Mario Botta, che già nel 2016 aveva sancito la sua amicizia con il Vittoriale col dono della fontana-albero «Vittori_ALE», posta tra le cascate e i giochi d’acqua delle Vallette.

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