Quando vado in studio da Stefano i miei dieci minuti si dilatano e diventano un'ora. Anche due.
Dovevamo parlare di un workshop sulla qualità del suono che presenteremo alla Scuola Aperta di sabato prossimo e poi mi sono fermato ad ascoltare un mixaggio che stava finendo e poi abbiamo parlato di suono e di futuro del mondo della musica e poi rimango affascinato a vederlo lavorare al banco: riconoscere al volo imperfezioni che io noto solo dopo che me le fa ascoltare due volte.
Riconosco nel suo lavoro la tecnica che si fa artigianato e poi arte come il bruco si fa crisalide e farfalla, ogni lavoro è unico, fatto di orecchie e di cuore in cui di digitale ci sono solo, come dice lui, le impronte delle sue dita suo cursori.
In dieci minuti… il tempo si è dilatato in relazione opposta alla velocità dei neutrini.
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