Il 25 febbraio sono stati annunciati i vincitori del 10° Censimento. Ben 2.353.932 italiani hanno voluto dimostrare il loro amore per il patrimonio culturale e ambientale italiano: il miglior risultato di sempre per il censimento del FAI.
Di seguito riportiamo le descrizioni riportate dal FAI riguardanti i due “Luoghi” bresciani classificati:
Castello di Brescia
Poderosa fortificazione sulle pendici del colle Cidneo (termine cinquecentesco che rimanda alla leggenda della fondazione della città da parte del re ligure Cidno): si tratta di un complesso molto vasto ed articolato, ricco di testimonianze architettoniche che confermano l’antichissima funzione difensiva del colle, il suo legame con le origini della città e il passaggio delle diverse dominazioni.
Il Mastio centrale, le imponenti mura merlate e il torrione narrano di un’influenza viscontea, mentre i possenti bastioni e l’ingresso monumentale con ponte levatoio testimoniano della potenza della Serenissima, che resse la città per più di quattro secoli. Ma i primi insediamenti sul colle risalgono addirittura all’età del bronzo e fu grazie ai Romani che il colle venne inserito all’interno delle mura della città.
Suggestivi il giro delle torri e la Strada del soccorso, una via di fuga viscontea che ha segnato gli assedi succedutisi nella storia della città. A oriente del Mastio, sulla sommità della rocca, si trova il vasto piazzale dove si leva la Torre Mirabella, del XIII secolo, ma su base tardoromana e con sopralzo del ‘400.
Il Mastio ospita il Civico Museo delle Armi Luigi Marzoli, con più di mille pezzi che danno una significativa campionatura della produzione armiera milanese e bresciana dei secoli XV-XVIII. All’interno, inoltre, sono visibili i resti delle fondamenta del tempio romano.
Santuario Madonna del Carmine — San Felice del Benaco
Il Santuario della Madonna del Carmine, risalente al secolo XV, si presenta in forma semplice e rustica, caratteristica dell’ultimo stadio dell’architettura gotico lombarda, fortemente legata alla tradizione romanica. E’ stato eretto sull’area di una piccola cappella preesistente, dedicata a S. Maria delle Grazie detta anche Santa Maria delle Cisterne.
La facciata chiude la prospettiva del sagrato con il caratteristico profilo a capanna; l’ingresso è riparato da un sobrio protiro ad arco acuto: un accenno di architettura gotica ripresa anche dalle due grandi finestre monofore trilobate. Varcata la soglia ci si immerge nella penombra della chiesa; una sola navata caratterizzata da archi traversi e tetto in legno a vista conduce sino all’altare maggiore. All’interno del Santuario si possono ammirare numerosi affreschi che rappresentano l’elemento artistico di maggior interesse, come l’Annunciazione che campeggia nell’abside, quelli della “Cappella dei Santi” e della “Cappella della Trinità”, che prendono il nome dall’affresco più significativo che in esse si trova. All’interno di una cornice che richiama l’architettura classica appaiono quattro figure, ritratte con sapiente grazia compositiva e gradevoli accostamenti cromatici. Vale la pena soffermarsi anche presso la figura del Cristo morto, che richiama lo stile del grande Mantegna.
Si può trovare anche il particolarissimo affresco monocromo della Crocifissione, opera del frate Carmelitano Giovanni da Brescia; le figure qui disegnate in bianco sembrano quasi incise sullo sfondo verde e danno vita a una pittura al negativo. Vi è inoltre la possibilità di gustare il silenzio, confessarsi, celebrare e coltivare la propria interiorità spirituale. Il complesso, che sorge a margine dell’abitato di San Felice del Benaco (BS), è posto in una stupenda posizione tra il verde degli ulivi e l’azzurro del Lago di Garda. Il Santuario ha a disposizione un grande parcheggio, anche per autobus, e un ampio giardino con uliveto. Meraviglioso il chiostro monastico posto al centro del convento. A disposizione dei pellegrini è presente, nei locali adiacenti l’ingresso del Santuario, la Sala del Pellegrino che è dotata di un videoproiettore, un piccolo bar, erboristeria e negozietto di articoli religiosi.
All’interno della Sala del Pellegrino troverete sempre un religioso o un volontario. La struttura annessa al Santuario può ospitare persone singole, famiglie e gruppi che desiderano trascorrere qualche giorno di riposo o di ritiro all’ombra del Santuario, in un luogo tranquillo. Il vasto parco naturale, che circonda la casa, darà una dimensione unica al vostro soggiorno.
Il visitatore può immergersi nel verde degli ulivi o passeggiare nella piccola pineta e godersi momenti di meditazione, preghiera e anche di svago, a stretto contatto con la natura. Il complesso del santuario è dotato di una piccola fattoria per soddisfare il desiderio, coltivato da tante persone, di ritornare alla natura e alla campagna per dimenticarsi dell’orologio, concedersi una pausa che procura benessere non solo agli adulti, ma anche (e soprattutto) ai giovani.
Arrivati in questo luogo si ha la possibilità di riscoprire il contatto diretto con la terra, con gli animali e con la natura; di immergersi nel verde e di godere dei ritmi rilassanti della campagna.
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