I fondali del lago di Garda sono in HD: la mappa degli abissi

I fondali del Garda ora sono in HD: li hanno tracciati l’Istituto idrografico della Marina Militare e l’Università Cattolica, donando una mappa in alta definizione degli abissi del lago, utile per ulteriori studi, e preziose evidenze.

Tra le cose curiose emerse ci sono le immagini della faglia che corre tra Sirmione e Punta San Vigilio: era noto che esistesse, ma mai prima d’ora era stata mappata. La facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali della Cattolica, guidata dal professor Maurizio Paolini, e la Marina Militare hanno lavorato per tre anni: 96 giorni di misurazioni in 371 metri quadrati e 1.465 miglia nautiche percorse in lungo e in largo.

«Hanno creato un modello batimetrico utile di per sé, ma che – ha spiegato il direttore dell’Istituto idrografico, il contrammiraglio Massimiliano Nannini, nel corso della presentazione del progetto – sarà un supporto importante per qualsiasi attività di studio e ricerca sul lago». Informazioni «utili per la ricerca scientifica – per il tenente di vascello Roberto Aleo, a capo della spedizione sul Garda – a tutela dell’ambiente».

Uno studio è già stato effettuato: una simulazione, presentata dal professor Paolo Tesini dell’Università di Pavia, incentrata sulla condotta Adige-Garda. Sfruttando i dati batimetrici si è cercato di comprendere quali fossero le conseguenze sul lago dell’apertura dello scolmatore e dove defluissero le acque del fiume.

Ma tante ancora potrebbero essere le applicazioni della nuova mappatura: «Rappresenta un punto di partenza straordinario – dice il direttore del centro di ricerca Mathex della Cattolica, Alfredo Marzocchi – per ogni lavoro sul lago: dalle indagini sulla tipologia del fondale a studi sulla proliferazione delle alghe e sulle sorgenti, fino alle simulazioni sui rischi ambientali. Ricerche utili sia alle istituzioni che hanno potere decisorio, sia agli operatori economici, per far sì che il lago continui e essere una meta turistica importante».

Ed è per questo che è ormai urgente la creazione di un’agenzia scientifica, di un polo di ricerca unico per il lago, al quale le università che vi si «affacciano» (le nostre bresciane, ma anche gli atenei di Verona e Trento) possano far riferimento con il coordinamento della Comunità del Garda: «Un ossevatorio permanente – per il segretario della Comunità, Pierlucio Ceresa – che affronti a 360 gradi le problematiche del lago per la sua tutela. I sindaci sono d’accordo, le risorse economiche si troverebbero: è il momento». 

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