I borghi e i paesi sono parte dell’identità e della storia italiana ed europea e ne caratterizzano da sempre territorio e panorama.
Sorvolo con l’aereo il territorio francese e subito mi balza all’occhio un grande senso di ordine, paesi di varie dimensioni con consolidati urbani molto compatti, densi, contenuti, racchiusi e ben definiti, circondati da piccoli boschi e vegetazioni, e al di fuori campi coltivati, niente capannoni, niente case sparse.
Dalla foto che ho fatto non si vede molto bene, meglio da un’immagine satellitare:
Percorro l’autostrada e mi accorgo che il mio sguardo riesce a correre libero e pacifico a lungo raggio su meravigliosi campi in questa stagione infuocati dal giallo della colza e delle ginestre in fiore, su terreni a perdita d’occhio senza il “disturbo” delle urbanizzazioni.
Ma dove sono i paesi che vedevo dall’aereo? Ci sono solo i loro nomi sui cartelli di uscita dell’autostrada, ma all’orizzonte non riesco a vederli: aah, ecco il motivo dei piccoli boschi che li circondano!
Mi dico: proprio una grande lezione!
E siamo in Francia, un paese sviluppato, occidentale, europeo, con una economia più solida e florida della nostra.
Ho visto in pratica ciò che noi come associazione stiamo da tempo inutilmente e inascoltati cercando di far capire ai Sindaci e alle Amministrazioni di San Felice: non continuare ad autorizzare costruzioni al di fuori dei consolidati urbani perché così facendo fra pochi anni non ci saranno più i tre bei borghi di San Felice, Portese e Cisano, ma sarà un tutt’uno informe e costruito, senza più alcuna identità.
Ho visto in pratica ciò che ci diceva ad esempio l’attuale illuminato sindaco di Paderno Franciacorta, ovvero l’importanza di avere un accesso al paese con una strada di 2 km in mezzo ai campi, senza nulla di costruito, in cui lo sguardo può correre libero, preparando la vista del borgo sullo sfondo.
Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2011/04/22/i-borghi-lezione-francese-sulla-gestione-del-territorio/