Più di dieci tonnellate di oggetti raccolti e destinati in seguito a una nuova vita: al centro del riutilizzo di Bedizzole si tutela l’ambiente e si promuove la solidarietà sociale grazie alla collaborazione con la cooperativa Approdo, che presto lancerà la «falegnameria sociale». Il servizio è stato avviato nel giugno del 2020 e sta riscuotendo un ottimo riscontro: situato all’isola ecologica, i cittadini vi possono portare tutti quegli oggetti che non usano più affinché possano essere riutilizzati e destinati ad altri.
E così mobili, casalinghi, giocattoli e chi più ne ha, più ne metta, acquistano nuova vita, non diventano rifiuti e non generano di conseguenza quell’impatto ambientale e quei costi che invece genererebbero se lo diventassero.
Che succede, poi, una volta conferito il proprio «oggetto» al centro del riuso? Viene recuperato e, dopo restauro o restyling, viene messo in vendita al mercatino dell’usato della cooperativa sociale Approdo, che lo ricordiamo si trova in via Caselle. Prima di finire «in vetrina» c’è il restauro: gli oggetti «passano nelle mani» di restauratori e falegnami dipendenti della cooperativa sociale.
Si tratta di figure professionali che da un lato sì, lavorano, ma che dall’altro danno anche un contributo significativo alla mission della cooperativa stessa, affiancando in progetti educativi alcuni ragazzi fragili, creando un ambiente protetto che permette loro di acquisire conoscenze e competenze professionali. Insomma, imparano un mestiere. Nelle loro mani sono passate oltre dieci tonnellate di oggetti provenienti dal centro del riuso e presto ci sarà una novità: la nascita della falegnameria sociale, che si occuperà nel concreto non solo di ripristinare ante e infissi, ma anche di riparare e modificare mobilio, in stretta sinergia con il servizio di trasloco e sgombero già offerto dalla cooperativa.
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