Il Parlamento Giapponese ha recentemente approvato la “Legge quadro sull’Alimentazione, l’Agricoltura e i Territori Rurali”, un’importante riforma che introduce innovazioni per rafforzare le politiche agricole e affrontare problematiche come la sicurezza alimentare, la sostenibilità e la trasformazione digitale. La legge cerca di contrastare il declino della popolazione agricola e la dipendenza dalle importazioni, migliorando la capacità del paese di gestire le sfide future.
Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, il nuovo approccio va oltre la stabilità degli approvvigionamenti interni, mirando a ridurre la vulnerabilità del Giappone agli shock esterni, come disastri naturali e cambiamenti geopolitici. Tra le misure principali, sono stati introdotti incentivi per aumentare la produzione interna di prodotti fondamentali come frumento e soia, e per diversificare i mercati di approvvigionamento.
Il marchio “Giappone” è un’altra componente strategica della legge, volto a sostenere le esportazioni e a ridurre la dipendenza dalle importazioni. Questo si collega strettamente al tema della sostenibilità, poiché il Giappone punta ad allinearsi alle politiche ambientali più avanzate, coinvolgendo sia operatori agricoli che consumatori nel supporto ai costi di produzione, resi sempre più elevati dalle avversità climatiche e dalla svalutazione dello yen.
La transizione digitale del settore agricolo è un altro pilastro della riforma. Le nuove tecnologie, come droni e trattori auto-assistiti, vengono integrate per compensare la mancanza di manodopera e aumentare la produttività. Tuttavia, poiché l’alto costo delle innovazioni ha limitato la loro diffusione, la legge prevede strumenti di supporto, come prestiti agevolati e accordi di comodato d’uso.
La nuova legge, che sostituisce una normativa risalente al 1961, rappresenta un cambiamento radicale per l’agricoltura giapponese, un settore che oggi contribuisce meno dell’1% al PIL del Paese. Nonostante il calo del suo peso economico, l’agricoltura continua a essere una parte fondamentale dell’identità giapponese, in particolare per la coltivazione del riso.
Il potenziale produttivo del Giappone, tuttavia, non è ancora sufficiente per raggiungere l’autosufficienza alimentare, con il Paese che importa il 60% del proprio fabbisogno. La produzione agricola nazionale, valutata a 65 miliardi di euro nel 2022, è dominata dall’allevamento e dai prodotti orticoli.
Infine, le relazioni commerciali tra Italia e Giappone nel settore agroalimentare rimangono forti. Nel 2023, l’Italia si è confermata uno dei principali fornitori del Giappone tra i Paesi dell’Unione Europea, con esportazioni superiori a 1 miliardo di euro.
Fonte: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
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