Questa sera ho ricevuto un pieghevole con i candidati della lista civica "Comune Amico" e, a parte una grafica davvero difficiele da leggere, mi ha colpito l'età dei candidati: 11 su 16 hanno dai 58 anni in su.
Ho provato a confrontare il dato con un paio di altre liste che avevo in casa e ne esce un raffronto interessante tra la gerontrocrazia della lista di Comune Amico, la caratteristica dei 30/40 dei grillini, il peso della mezza età del PD all'opposto della lisa Aria Nuova.
Ho anche cercato in rete le altre liste ma ci sono solo i nomi e non le date di nascita (e questo meriterebbe qualche commento ma… lasciamo stare).
Tornando a queste quattro ci sono due dati interessanti:
Età media: Comune amico 57,9 PD 52,7 – 5 Stelle 44,3 – Aria Nuova 41,9
Presenza donne (su 16 candidati) : Comune amico 4 PD 4 – 5 Stelle 2 – Aria Nuova 8
16 anni di età media di differenza tra le due liste agli estremi sono tanti, anche se forse dovrei andare a vedere quanto sia "mediamente vecchia" la popolazione di Desenzano ma ancora più sorprendente è l'assenza di donne tra i grillini come se fosse lo specchio di una generazione di maschi "sessantottini" che ancora non l'hanno mandata giù.
Al di là di queste mie frettolose considerazioni mi piace notare come tra realtà dei fatti e proclami di alcune di queste liste ci sia una tale stridente distanza che sconcerta.
Due su tutte: la lista di Comune Amico si scaglia contro gli "interessi speculativi" dimenticando che hanno amministrato il comune negli ultimi cinque anni e quanto a interessi speculativi che hanno tollerato bisogna stendere un velo bello pesante, i grillini che hanno fatto il copia-incolla di un programma nazionale senza rendersi conto che sono frasi senza senso applicate a Desenzano "potenziando i mezzi per utenti pendolari" ( pendolari? ) "rendendo pubbliche le proposte di legge prima che siano votate" (il comune non fa leggi).
Siamo destinati a essere governati da vecchi, brontoloni, che parlano anche a vanvera?
Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2012/04/gerontocrazia.html